La polizia ha eseguito perquisizioni in diverse citta' nell'ambito del blitz in cui questa mattina ha arrestato quattro anarchici vicini al movimento No Tav per l'assalto al cantiere di Chiomonte la notte tra il 13 e il 14 maggio di quest'anno. Eseguite perquisizioni anche a militanti anarchici al momento non indagati: 5 a Torino, 3 rispettivamente nei comuni di Castellamonte, Rueglio e Oglianico, nel torinese, 2 a Milano e una a Teramo. Le manette sono scattate per i torinesi Nicolo' Blasi, 24 anni, Claudio Alberto, 33 anni; per Chiara Zenobi, 41 anni, originaria di Teramo ma in Piemonte dal 2010, per il milanese Mattia Zanotti, 29 anni: tutti militanti dell'ala radicale anarchica e ben conosciuti dalla Digos. Altri sono indagati a piede libero. Perquisito a Torino il centro sociale "Asilo". L'ordinanza del gip Bompieri ripercorre anni di battaglie No Tav, sottolineandone la deriva sempre piu' oltranzista: non solo gli attacchi al cantiere, ma anche i sabotaggi, le minacce agli imprenditori, alle maestranze, ai politici favorevoli all'opera (e ai giornalisti, a un magistrato e a un avvocato), la diffusione di "giornali clandestini" come "Lavanda", le dimostrazioni contro gli alberghi che ospitano gli elementi delle forze dell'ordine impegnati a Chiomonte. Una strategia che vuole "creare un clima di insicurezza" e che, "portata a livelli di esasperazione, e' idonea a diffondere sfiducia e a minare la credibilita' delle istituzioni". Con un danno per lo Stato, che il Tav lo ha deciso, e per l'Unione Europea. E questo, conclude il giudice, e' terrorismo.
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