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Pubblicato il 11/04/2013 22:10

"Serve un'inversione di tendenza sul trasporto ferroviario"

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Filt Cgil e Fit Cisl chiedono i treni ETR 500 per l'Abruzzo

Una drastica inversione di tendenza nel trasporto ferroviario in Abruzzo. A chiederla sono i sindacati Filt Cgil e Fit Cisl Abruzzo con una nota. "Si continua - dicono le due organizzazioni - a confondere il diritto degli abruzzesi a collegamenti ferroviari veloci con ragioni di mercato che nulla hanno a che vedere con il tema". Filt Cgil e Fit Cisl Abruzzo rispondono così all'Amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Mauro Moretti, che ha escluso per la Regione Abruzzo la possibilita' di essere coinvolta nei collegamenti ad Alta Velocita'.

"Per quanto ci riguarda - affermano i sindacati -riteniamo ineludibile un Accordo di Programma tra Regioni del basso adriatico e Ferrovie dello Stato Italiane con il quale blindare l'utilizzo di materiale ETR 500 sulla linea Adriatica fino a Bari una volta che saranno entrati in servizio sulle tratte commerciali i nuovi ETR 1000. E' assurdo che in un Paese come il nostro non si tenga conto della necessita' di una politica dei trasporti, e di relativi investimenti, che dia possibilita' di sviluppo a tutti i territori ed e' ancora piu' assurdo che questa politica ad oggi sia nelle mani di una Impresa Ferroviaria e non del Ministero".

Per Filt Cgil e Fit Cisl "il tema della presenza ferroviaria in Abruzzo assume contorni ancora piu' foschi se si analizza il recente Contratto di Programma 2012 - 2014 stipulato tra il Ministero dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana: alle problematiche relative a Trenitalia, per le quali si sciopera a livello nazionale, si aggiunge la questione aperta dal Contratto di Programma che, cosi' com'e', sancisce l'arretramento definitivo a livello di infrastruttura ferroviaria della nostra Regione che tra l'altro, e' bene ricordarlo, e' la Regione Verde d'Europa. Il disimpegno in termini di investimenti e di miglioramento delle linee e' stato certificato e questo non fa altro che acuire gli effetti negativi di un Piano Trasporti nazionale lasciato all'improvvisazione o di pseudo tecnici o di pseudo imprenditori del settore: questo - osservano le organizzazioni sindacali - l'Abruzzo non lo merita ed ha tutti i diritti, oltre che i numeri, per chiedere una drastica inversione di tendenza".

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