"E' l'ora di condividere strategia, priorita', operativita' per fermare la perdita di posti di lavoro e favorire nuova occupazione". Lo affermano in una nota congiunta i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Abruzzo rispettivamente Gianni Di Cesare, Maurizio Spina, Roberto Campo. I dati diffusi dall'Istat sul II trimestre 2014 - si legge nella nota - evidenziano un salto di qualita' negativo nella crisi del lavoro in Abruzzo, confermando purtroppo le preoccupazioni di CGIL-CISL-UIL Abruzzo. L'Abruzzo presenta dati inequivocabilmente meridionali: si allontana dal processo di convergenza verso il centro Italia e si accrescono le differenze tra nord e sud del Paese in un contesto recessivo, deflattivo e di distruzione di posti di lavoro".
Per i sindacati "Il livello nazionale e' decisivo per costruire una risposta alla crisi che metta al primo posto la difesa dei posti di lavoro e la creazione di nuova occupazione, ma non e' sufficiente, perche' i dati del Mezzogiorno e dell'Abruzzo dimostrano che c'e' anche una specificita' territoriale negativa da affrontare, a livello nazionale e locale. In Abruzzo - aggiungono i segretari delle tre organizzazioni - e' urgente definire strategie, priorita' e relative modalita' operative per reagire a processi che non fanno intravedere alcuna spontanea inversione di tendenza".
Per Di Cesare, Spina e Campo, "Va dato seguito al confronto con il Presidente Luciano D'Alfonso. E' ora di condividere un programma di azioni chiare negli obiettivi e nei tempi di realizzazione e modalita' efficaci di confronto e decisione tra la Regione e le organizzazioni rappresentative del lavoro e dell'impresa. Una verifica della linea d'azione generale della Regione, insieme agli aspetti piu' specifici relativi alle deleghe sulla Programmazione 2014-2020, sul coordinamento di universita' e centri di ricerca, sulle infrastrutture e i trasporti".
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