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Pubblicato il 19/07/2013 22:10

Sulmona, scoperto gestore autoscuola che usava marche da bollo contraffatte

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Ritoccava l'importo da 62 centesimi a 14,62 euro

In luogo del contributo di 14,62 euro previsto (prima dell'ultimo aumento) per i certificati di idoneita' fisica necessari per ottenere il rinnovo della patente, apponeva marche da bollo di 26 centesimi di euro, ritoccate in modo tale che, invece, risultasse il maggiore importo. Autore della contraffazione, il responsabile di una autoscuola di Sulmona, a carico del quale i finanzieri della citta' ovidiana hanno inoltrato denuncia per truffa ai danni dello Stato e falsificazione di valori bollati. Le indagini sono scaturite dalla segnalazione di alcuni clienti dell'autoscuola, che hanno prospettato alla Guardia di Finanza le loro perplessita' sulla bonta' delle marche da bollo applicate sui certificati. La contraffazione, piuttosto abile dato che non si riusciva a notare se non con un'attenta osservazione, si basava sull'abrasione del valore dell'importo di 26 centesimi e sulla successiva apposizione, al suo posto, del timbro del medico sottoscrittore del certificato. L'effetto finale era l'illeggibilita' dell'importo del contributo. A seguito degli esposti, i finanzieri della Compagnia di Sulmona, hanno individuato e sequestrato alcune decine di pratiche di rinnovo patente caratterizzate dalla medesima contraffazione. Ma i finanzieri hanno anche scoperto un analogo espediente truffaldino, questa volta relativo alla necessaria documentazione per l'ammissione agli esami per il conseguimento della patente. In questo caso, l'aspirante e per lui la scuola guida, deve apporre una marca da bollo di 14,62 euro sui documenti istruttori amministrativi a corredo della sua pratica che, in caso di superamento dell'esame di guida, debbono essere poi trasmessi alla Motorizzazione Civile. Ebbene, nei soli casi di mancato superamento dell'esame, i finanzieri hanno scoperto che da quei documenti, ormai inutili, veniva furbescamente ritagliata la marca da bollo per essere, poi, riutilizzata per altre pratiche. Il tutto ad insaputa dei vari clienti ai quali veniva sempre, sistematicamente, richiesta/addebitata la marca per l'importo prescritto. I finanzieri, ora, stanno cercando di verificare da quanto tempo e per quante pratiche fosse stata perpetrata tale forma di contraffazione anche se, almeno per quelle di rinnovo, l'accertamento risulta ostacolato dal fatto che gli interessati, una volta ricevuto il "bollino" da apporre sulla patente, tendono a disfarsi del certificato medico con la marca contraffatta. Dagli elementi finora conseguiti e riferiti alla magistratura, si ha motivo di ritenere che tale prassi sia stata posta in essere da circa un anno.

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