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Pubblicato il 30/07/2014 17:05

Teramo, nessuna conferma sul presunto caso di Tbc

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La Asl di Teramo dichiara che "il presunto caso di contagio di tubercolosi presso l'istituto penitenziario di Teramo non risulta confermata dai Servizi Aziendali preposti al controllo degli operatori penitenziari, sanitari e popolazione detenuta sottoposta a screening". Per il Sappe, al contrario, il caso esiste ed e' certificato. "Trovo imbarazzante la posizione della Asl di Teramo, che conferma come spesso la mano destra non sappia quel che fa la sinistra: con un certificato medico ufficiale la Asl accerta infatti la positivita' di un poliziotto del carcere al contagio della Tbc. I vertici dell'Azienda, invece e chissa' poi perche', pretendono di smentire se' stessi, un loro medico e addirittura si arrogano il diritto di parlare a nome della direzione del penitenziario teramano. Tutto questo mi sembra semplicemente imbarazzante per i vertici della Asl di Teramo: perche' nascondere la verita'? ". Cosi' il segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece, commenta quel che e' avvenuto in questi giorni a Teramo. "Non e' un mistero che la prevalenza della tubercolosi, sia essa conclamata o latente, e' piu' alta nella popolazione carceraria rispetto alla popolazione generale, per cui e da tempo le organizzazioni sanitarie hanno messo l'accento sulla necessita' di arrestare il contagio in questa popolazione a rischio.- prosegue Capece. Recenti studi e ricerche hanno accertato come nella popolazione carceraria tra il 30 e il 40% delle persone abbiano l'epatite C, mentre l'epatite B attiva e' intorno al 7%; oltre la meta' dei detenuti (56%), inoltre, ha avuto contatti con l'epatite B; l'infezione della tubercolosi e' oltre 50% nei detenuti stranieri. Questo fa comprendere in quali polveriere infettive lavorano ogni giorno le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che devono avere ogni tutela e garanzia, anche e soprattutto a livello fisico. Sminuirlo come pretende di fare una parte della Asl di Teramo, che invece dovrebbe potenziare i controlli e la prevenzione, e' davvero sconcertante. Peraltro - rileva il sindacato - secondo recenti studi l'alta prevalenza di tubercolosi nella popolazione carceraria contribuisce all'aumento dell'infezione anche nella popolazione generale: i risultati hanno evidenziato una prevalenza 23 volte piu' alta nella popolazione carceraria per la Tbc conclamata e 26,4 volte piu' alta per la Tbc latente. Inoltre, l'8,5% dei contagi nella popolazione generale e' attribuibile a contatti con la popolazione carceraria". Il sindacato della polizia penitenziaria auspica periodiche e continue visite di controllo e una profilassi ad hoc per i poliziotti, che lavorano a contatto con molte situazioni a rischio, come nel caso del carcere di Teramo 

 

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Un sovrintendente della polizia penitenziaria in servizio al carcere di 'Castrogno' a Teramo, che aveva avuto contatti con un detenuto malato, e' risultato positivo al test della tbc. Il sindacato Sappe aveva denunciato che un detenuto era affetto da tubercolosi e che non erano state prese le dovute cautele a salvaguardia dell'incolumita' degli operatori penitenziari e in particolar modo degli uomini della polizia penitenziaria. 'Ci auguriamo che sia solo un caso isolato e che il restante personale, oltre cento unita' tra poliziotti, operatori sanitari e del trattamento, che hanno avuto contatti nel tempo con il detenuto infetto, siano negativi al test, altrimenti ci troveremmo di fronte ad un epidemia di portata catastrofica dai seguiti impensabili', dichiara il segretario provinciale, Giuseppe Pallini. Il Sappe da tempo denuncia una gestione poca trasparente e autoritaria da parte dei vertici dell'amministrazione penitenziaria regionale e locale, incuranti delle precarie condizioni lavorative cui sono sottoposti i lavoratori all'interno del penitenziario teramano da tutti riconosciuto come il piu' problematico e sovraffollato del centro Italia, tanto da spingerci a proclamare lo stato d'agitazione'

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