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Pubblicato il 28/08/2012 18:06

200 milioni di danni per il porto di Pescara

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Santori fa il conto delle perdite settore per settore causate dal mancato dragaggio

Il conto del mancato dragaggio è salato, anzi salatissimo. A redigere la nota spese che gli abruzzesi sono costretti a pagare è Bruno Santori, operatore portuale :"La situazione e' drammatica - dice Santori - ma quello che sorprende, anche alla luce del mancato dragaggio e del Piano Regolatore Portuale e' l'incapacita' di comprendere come il porto possa rappresentare una risorsa e una grande potenzialita' per l'economia non solo cittadina, ma regionale'. 

Queste alcune cifre della "stima danni" relativa al 2011-primo semestre 2012, presentata dalla Sanmar (Stazione Marittima banchina Sud).

"Per il Gruppo Di Properzio commerciale e la Abruzzo costiero (vendita carburanti) danni per 186 milioni di euro , oltre ad un generale aumento dei costi di approvvigionamento di carburante (16500 tir all'anno) che ricadono sul prezzo finale del prodotto alla pompa nel 50% dei distributori abruzzesi.

Colpiti direttamente anche i servizi antincendio, i rimorchiatori, gli ormeggiatori, il pilota del porto, le agenzie marittime, l'impresa portuale e la Compagnia che fornisce la manodopera, per una totale di 85/90 addetti ed un danno complessivo di 3 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i costi a carico della collettività per l'erogazione degli ammortizzatori sociali (Cig).

Completamente azzerato il settore dei servizi al traffico marittimo quali le officine di riparazione, i rifornimenti di gasolio, le provviste di cibo, acqua potabile e medicinali per le navi, la riparazione e sostituzione dei dispositivi di sicurezza di bordo, ecc. (stima 1 milione di euro)".

"Da registrare inoltre la cancellazione definitiva del collegamento con la Croazia dopo 46 anni che ha portato via all'economia locale 25mila passeggeri nel periodo tra luglio e agosto, oltre a colpire indirettamente il fatturato delle Agenzie di Viaggio e dei Tour Operators locali operanti sulla Croazia. Notevole poi la ricaduta negativa su alberghi, ristoranti, esercizi commerciali e servizi per una cifra stimabile in 2/3 milioni di euro".

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