"Ci sono 5.300 opere per 9,8 miliardi di euro, gia' individuate, in grado di produrre 165.000 posti di lavoro e una ricaduta positiva sull'economia del Paese 32.000 miliardi di euro: opere a un livello di progettazione avanzata che puo' garantire una rapida cantierabilita'". "E' quanto ha affermato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti introducendo il convegno "Building day, la carica dei 5.000 cantieri per far ripartire l'Italia. "Il Governo - ha aggiunto Buzzetti - sta facendo molto ma manca il 'partire'. Non abbiamo piu' tempo da perdere: i cantieri che abbiamo recensito, grazie alla rete delle nostre associazioni, alla collaborazione di tutte le amministrazioni locali e grazie anche al prezioso sostegno delle Associazioni della filiera che si sono rese disponibili a questa immensa opera di ricognizione delle cose da fare, (Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aci- Produzione e Lavoro e Federcostruzioni) sono pronti a partire. Basta spingere il pulsante giusto". Buzzetti si appella a Governo e Parlamento, perche', "superando ostacoli normativi e burocratici, diano finalmente il via a questa grande opera di manutenzione e riqualificazione del Paese che deve segnare una nuova stagione anche in termini di regole". "Tempi, regole e costi certi. Un pacchetto di norme che noi proponiamo da tempo e che finalmente si stanno recependo per garantire che - osserva il presidente dell'Ance -le opere si facciano all'insegna della qualita', in tempi giusti e con costi sostenibili". Si tratta di una grande sfida che dobbiamo vincere: "Sono anni che siamo immobili e non riusciamo a reagire". Ora, sottolinea Buzzetti, le condizioni ci sono tutte e possiamo tornare a "dare il segno che questo Paese c'e' ed e' in grado di dare risposte"
Sul fronte delle risorse, l'Ance invita il Governo a utilizzare 19 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 di 39 miliardi da programmare entro la primavera 2015 (previsto dalla legge di stabilita' a integrazione dei fondi europei) di opere piccole e medie per: Rischio idrogeologico (5 miliardi), Edilizia scolastica (6 miliardi ), Riqualificazione urbana/periferie (5 miliardi), Housing sociale/disagio abitativo 3 miliardi. Un ulteriore priorita', peraltro gia' prevista nel Def 2015 sono gli investimenti in infrastrutture di trasporto.
L'associazione dei costruttori edilizi, in attesa del recepimento delle nuove direttive Ue previsto con il nuovo codice degli appalti, chiede di anticipare con un decreto legge alcune misure urgenti per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti. Il provvedimento dovrebbe prevedere: 1) commissioni di gara con membri esterni alla stazione appaltante, estratti per sorteggio da un elenco tenuto dall'Anac (Autorita' Nazionale Anticorruzione, n.d.r.); 2) vietare l'offerta economicamente piu' vantaggiosa per i piccoli lavori (sotto i 2,5 milioni di euro) e limitarla, fino a 5 milioni di euro, ai soli lavori complessi; 3) Prevedere l'estrazione, solo dopo la presentazione delle offerte, del metodo di determinazione della soglia di anomalia; 4) Eliminare la sanzione pecuniaria per le dichiarazioni di irregolarita' in gara; 5) tutelare le imprese sane nelle Ati (associazioni temporanee di impresa, n.d.r.), in caso di crisi aziendali; 6) Affrontare il problema delle categorie specialistiche, in vista della prossima scadenza della norma ponte; 7) Piu' controlli e responsabilita' di risultato: tornare all'ingegnere capo. Tra le misure da adottare nel decreto, secondo l'Ance, e' da includere "la sospensione della Garanzia Globale di Esecuzione (performance bond, per i lavori appaltati con progetto esecutivo per opere oltre i 100 milioni di euro, n.d.r.) viste le difficolta' applicative a causa dell'incapacita' del mercato assicurativo di fornire tali garanzie
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