"Potremmo anche marciare divisi ma l'importante e' colpire uniti", ha dichiarato Lorenzo Cesa, a margine di un convegno a Pescara, augurandosi "che si faccia un passo avanti da parte di tutti e che questo accordo sia firmato da tutte le parti sociali".
Per Cesa "ci vuole l'impegno di tutti, veramente sarebbe un grande segnale sia per il mondo del lavoro che per il mondo delle imprese. Occorre unire le forze - ha sottolineato - questo patto sarebbe un bellissimo segnale per tutti" perché significa "sostenere il lavoro e le imprese". L'auspicio e' che "non manchi neanche una firma", ha aggiunto riferendosi ai sindacati e sottolineando che "il governo deve fare la parte che gli attiene e penso che abbia iniziato. Sul decreto di stabilita' - ha proseguito - e' stato gia' stabilito un importo consistente che consente di agire sul cuneo fiscale che riguarda i lavoratori e questo puo' consentire di chiudere l'accordo". Cesa ha evidenziato la "grande sintonia" con l'intervento di Montezemolo e gli altri partecipanti alla convention di sabato.
"Potremmo anche marciare divisi ma l'importante e' colpire uniti" ha detto Cesa, commentando le parole di Montezemolo che sabato scorso ha lanciato il suo movimento. "Gli argomenti che abbiamo sentito, non solo nel discorso di Montezemolo, ma di tutti i partecipanti alla convention - ha aggiunto Cesa - sono argomenti che ci riguardano direttamente, usati da noi in questo ultimo anno: sostegno al Governo Monti, continuita' nell'azione di questo governo anche nella prossima legislatura. Questi sono gli obiettivi comuni". Cesa si e' quindi soffermato sul tavolo della produttivita' auspicando che "si faccia un passo avanti da parte di tutti e che questo accordo sia firmato da tutte le parti sociali".
"Senza l'unita' tra le forze politiche e sociali, proprio come quella che si e' verificata nei momenti piu' complessi della storia italiana, il nostro Paese non uscira' da questa situazione di crisi", ha proseguito il segretario dell'Udc. "La prossima legislatura - ha aggiunto - dovra' essere caratterizzata da un'agenda di riforme irrinunciabili, a partire da quelle istituzionali, perche' due rami del Parlamento che fanno le stesse cose e mille parlamentari non servono piu'. Serve poi una riforma seria della giustizia civile, perche' oggi i tempi per arrivare a una sentenza sono inaccettabili. Se poi aggiungiamo che l'Italia e' ultima in Ue per produttivita' e per le lungaggini burocratiche cui sono costrette le imprese, mi chiedo come possiamo aspettarci che imprenditori esteri vengano a investire in Italia". "Per fare tutto questo - ha concluso Cesa - serve un governo stabile, credibile, che porti avanti l'esperienza Monti e che, dopo i necessari sacrifici, passi alla fase della crescita".
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