E' stato approvato all'unanimita', nel corso del consiglio provinciale di Chieti svoltosi questa mattina, l'ordine del giorno avente ad oggetto "Salvaguardia del centro di ricerca Fondazione Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro". L'odg impegna il presidente della Provincia di Chieti a garantire, nell'ambito del consiglio di amministrazione di cui e' componente, la discontinuita' con la precedente direzione scientifica-amministrativa del centro di ricerca Fondazione Mario Negri Sud.
"Una sostanziale discontinuita' gestionale rispetto alla gestione precedente relativa al vecchio consorzio, la sollecitazione alla regione Abruzzo a finalizzare uno stanziamento finanziario costante, l'immediato adeguamento statutario e il riconoscimento di una crisi occupazionale specifica per il mondo della ricerca da trattare alla stregua di qualsiasi altra crisi industriale". Sono i punti nodali del documento votato all'unanimita' dal Consiglio Provinciale di Chieti sulla crisi dell'istituto di ricerca Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, dove da martedi' scorso i lavoratori sono in stato di agitazione per l'intenzione del cda della Fondazione di aprire a delle procedure di mobilita' per il debito crescente.
"Abbiamo accertato che lo statuto che governa la Fondazione non e' coerente con quello approvato il 26 aprile del 2013 dal Consiglio Provinciale: per questo abbiamo chiesto al presidente della Provincia di farsi interprete di un immediata rettifica presso lo studio notarile che ha redatto e stipulato l'atto costitutivo della fondazione", spiegano in una nota i consiglieri di minoranza.
"E' emerso che il debito del vecchio consorzio si e' trascinato tutt'intero sulla Fondazione nonostante ci fosse stato assicurato un azzeramento dove ogni socio si sarebbe fatto carico della propria quota parte cosi' come hanno fatto la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo e non il Mario Negri di Milano", questi ultimi soci paritari del Mario Negri Sud. "Si e' chiaramente evidenziato che da circa tre anni non vengono affidati progetti nuovi alla struttura di Santa Maria Imbaro da parte della casa madre confermando voci e sospetti circa disegni di abbandono del territorio abruzzese - continua la nota - mentre la Regione Abruzzo, pur avendo fatto una legge di scopo, non ha dato seguito allo stanziamento certo e costante del relativo capitolo di bilancio e per la Provincia di Chieti e' stata confermata la materiale impossibilita' a donare l'intero immobile in luogo della scelta effettuata dell'usufrutto perche' questo consentono le leggi vigenti. E' apparso inoltre chiaro che la gestione della cassa integrazione a carico dei dipendenti e ricercatori e' stata fata in maniera discrezionale senza la necessaria rotazione, che il piano di rilancio e' macchiato della minaccia di 60 licenziamenti senza un serio piano scientifico di rilancio", conclude la nota firmata da Camillo D'Amico (Pd), Giovanni Mariotti (Sel), Eliana Menna (Idv) e Nicola Tinari (Prc).
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