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Pubblicato il 27/05/2015 22:10

Crolla il numero delle immatricolazioni all'università

I dati dell'anagrafe degli studenti del ministero dell'Istruzione rivelano che rispetto all'anno accademico 2004/2005 i diplomati che nell'anno corrente hanno deciso di proseguire gli studi sono diminuiti del 27,5 % su base nazionale. Spostando la lente a sud la situazione e' ancora piu' critica: -56% Abruzzo, Molise -52,3 %, Sicilia - 50,7%, Basilicata -49,4 Calabria 43,8%. Lo dice in una nota Link - Coordinamento Universitario. "Questa drammatica situazione- afferma Alberto Campailla- portavoce di Link- non puo' stupirci. Essa infatti e' il risultato di precise politiche portate avanti nel corso degli anni da tutti i governi che si sono succeduti. In sei anni di tagli l'universita' ha perso quasi un miliardo di risorse e anche per quest'anno il Ffo e' in calo di ben 87 milioni. Come se non bastasse i tagli del fondo 2015 non saranno gli ultimi, dato che nel Def sono previsti 32 milioni in meno sul Ffo ogni anno da qui al 2023". "Come sottolinea anche la Crui- continua Campailla- i vincoli sull'accreditamento degli atenei, uniti al parziale blocco delle assunzioni hanno portato un incremento dei numeri chiusi e quindi una riduzione delle possibilita' per gli studenti di iscriversi all'universita'. Questi provvedimenti pero' non colpiscono allo stesso modo ovunque: i dati piu' drammatici infatti riguardano gli atenei meridionali che subiscono un vero crollo delle immatricolazioni. La difficolta' uleriore registrata al sud e' la fotografia di un paese che viaggia a due velocita' diverse e della totale mancanza di interesse della politica per questo problema".

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