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Pubblicato il 04/06/2014 17:05

Dieci anni di crescita per Pomilio Blumm

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Dieci anni di crescita per la Pomilio Blumm. La felice intuizione dell'agenzia che nel 2003 scelse di puntare sulla Pubblica Amministrazione ha portato risultati molto positivi. Pomilio Blumm attualmente è tra i top performers italiani, ovvero le imprese (solo 30 su 100 secondo l'Istat) che hanno aumentato fatturato e personale nell'ultimo triennio.

Il “Rinoceronte” ha portato il suo fatturato dai 4,21 milioni di euro del 2003 ai 13,46 milioni di euro calcolati al 31 dicembre 2013 con un valore della produzione triplicato e l'affermazione di una contro tendenza rispetto al dato nazionale del settore pubblicitario. Se in Italia il settore ha fatto registrare un calo del 12,3% tra il 2012 e il 2013, in Pomilio Blumm si è avuto nello stesso anno, un aumento del 18,3% (fonte: Nielsen).

«Pomilio Blumm rappresenta un piccolo “miracolo” in un momento di crisi generale del settore dell'editoria - ha detto Fabio Tamburini, giornalista economico Corriere della Sera, notista economico ANSA - e per questo si tratta di un vero e proprio caso aziendale raggiunto grazie al coraggio di puntare sul segmento di mercato della Pubblica Amministrazione».

L’incremento è ancor più consistente se si considera che il 2012 era stato chiuso con un bilancio di 10,73 milioni. Di conseguenza si sono registrati nel 2013, circa 3 milioni di euro di fatturato in più pari ad una crescita complessiva del 25,4%.

«Abbiamo compreso che il mestiere del pubblicitario – ha spiegato Franco Pomilio, presidente Pomilio Blumm - era in una fase di involuzione, piegato alle logiche globali delle multinazionali. Due sono le culture su cui si fonda storicamente la pubblicità. Quella americana legata alla Pop- Art e quindi al rapporto tra produttore e consumatore e quella europea tradotta nell'arte povera e dunque nella ricerca del legame tra cittadino e ambiente. Noi abbiamo scelto la seconda, puntando sulla credibilità, ovvero sulla social responsability e dunque sul capitale umano».

Dati positivi anche per il personale con un capitale umano complessivo, che oggi conta 80 professionisti di età media inferiore ai 40 anni, la stabilizzazione del 43% del personale e una parità di genere che si traduce nel 56% di presenze femminili.

«Abbiamo superato in questi anni limiti logistici e geografici – ha detto Massimo Pomilio, amministratore delegato della Pomilio Blumm - grazie a uno spiccato orientamento all'innovazione a una grande attenzione alla ricerca con uno specifico reparto dell'agenzia. La voracità del mercato ci ha spinti a esplorare nuove branche del mercato, scommettendo sulla formazione on the job».

«Tutti siamo alla ricerca di esempi positivi – ha ricordato Franco Adriano, Caporedattore Italia Oggi - soprattutto in questo momento difficile del mercato. Pomilio Blumm nell'arco di 10 anni ha dimostrato di essere un esempio da seguire soprattutto per la capacità di intravedere le nuove opportunità. L'agenzia rappresenta la soluzione per fronteggiare la scarsa attitudine a comunicare da parte della Pubblica Amministrazione le proprie azioni positive».

Pomilio Blumm è inoltre la prima società del settore in Italia, ad adottare un Codice Etico che le ha permesso di consolidare il rapporto con Transparency International Italia e che si è tradotto, tra le altre attività, del Premio d'arte Blumm Prize dedicato proprio al rapporto cittadini-istituzioni.

Nel portfolio clienti di Pomilio Blumm figurano Ministeri fondamentali quali MIT, MIUR, MISE e MIBACT, autorevoli istituti e agenzie statali come INAIL, ISTAT,ENIT, Enti nazionali altamente strategici come l'Autorità per l'energia elettrica e il gas e l'Autorità per l'infanzia e l'adolescenza, oltre alle società partecipate di primaria importanza come Trenitalia e GSE. A queste si aggiungono le attività promosse a livello europeo e transnazionale, come i progetti per ENPI e IPA Adriatic, il programma “Europa in città” della Presidenza del Consiglio e il prestigioso inserimento nella shortlist stilata dalla DG Connect della Commissione Europea per le proprie attività di comunicazione.

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