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Pubblicato il 21/01/2015 20:08

Ex Burgo, Di Primio scrive all'azienda per i terreni

di primio, ex burgo

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha scritto a Burgo Group spa, ma anche alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dello sviluppo economico e alla Regione Abruzzo, chiedendo alla societa' veneta di voler rivedere il prezzo di vendita dei terreni sui quali sorgeva la cartiera di Chieti , cosi' da renderlo piu' vicino sia ai reali valori di mercato, sia alle possibilita' di chi vuole investire. Di Primio ha offerto al riguardo il tavolo istituzionale comunale come luogo di mediazione. Dopo la chiusura della cartiera, che porto' alla perdita di oltre 300 posti di lavoro, quasi 700 considerando l'indotto nel 2008, l'impianto venne raso al suolo a fronte della promessa di realizzare nuove unita' produttive su quell'area nell'ambito del progetto di riconversione e riqualificazione Inte, che rappresentava la speranza di ritrovare un'occupazione soprattutto per gli addetti della cartiera. ''A tanti anni di distanza da quella scelta difficilmente condivisibile, pur avendo la mia Amministrazione posto in essere ogni forma di possibile attenzione affinche' il progetto potesse realizzarsi - scrive Di Primio - , mi viene rappresentata dall'ing. Merlino la difficolta' a chiudere l'iniziativa a causa del prezzo di cessione fissato per i terreni di vostra proprieta'. La Burgo di Chieti e' stata chiusa ormai diversi anni fa ed il mio Comune, non la mia Amministrazione, ha accettato di voler smantellare un'unita' produttiva sul presupposto che li' sarebbero nate nuove opportunita' di lavoro. Oggi, pur non potendo recuperare il patrimonio storico, culturale, umano e sociale che la Cartiera rappresentava, chiedo a voi in primis e a tutti quanti questa mia ho inviato, la dovuta attenzione istituzionale sul problema lavoratori ex Burgo e piu' in generale sul tema occupazionale. Vi chiedo di considerare, con la massima urgenza e con spirito positivo - scrive ancora Di Primio - , la richiesta di riduzione del prezzo di vendita dei terreni ove dovrebbero sorgere i nuovi insediamenti. E di fare il modo che le promesse fatte ai vostri ex dipendenti di poter tornare a lavorare negli insediamenti produttivi nascenti sulle vostre aree, possano concretizzarsi attraverso il progetto di sviluppo sulle aree gia' sede della cartiera''.

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