In un Paese "che si avvicina a 2000 miliardi di debito, in cui 110 miliardi vanno in giochi e scommesse e che non trova 4 miliardi per aggiustare L'Aquila mi fa andare matto". Lo ha detto il fondatore e proprietario della catena Eataly, Oscar Farinetti, intervenendo a un evento a Pescara contro la contraffazione alimentare. In mattinata Farinetti ha visitato il capoluogo abruzzese da dove ha lanciato gli angoli dedicati all' Aquila nei centri Eataly a partire da Roma, a settembre per allargarsi al resto d'Italia e poi nel mondo entro fine anno a New York, poi Chicago, Dubai e nelle nuove sedi in previsione a San Paolo e Mosca. Farinetti ha ricordato quindi la vicenda Mose e poi, ha ribadito strappando l'applauso della platea, "non si trovano 4 miliardi". "Non ero mai stato all'Aquila dopo il terremoto. Mi ha commosso moltissimo", ha detto sottolineando la situazione a 5 anni dal sisma. "Ma ho visto anche attivita' dopo un evento pazzesco", ha aggiunto invitando a pensare a quello che sara' nel 2017-2018. "Da questa cosa brutta del sisma la citta' sara' migliore e piu' bella. Voi - ha concluso Farinetti rivolgendosi agli abruzzesi - avete veramente una regione completa. Avete i vini tra i piu' buoni d'Italia, l'olio extravergine piu' buono d'Italia, lo zafferano piu' buono del mondo, due formaggi pecorini e due-tre salumi da ribaltarsi, pesce fantastico e frutta e verdura buonissime".
"Il sindaco di Rimini ministro del turismo". Lo ha proposto al premier, Matteo Renzi, in uno dei messaggini che gli ha inviato, il fondatore e proprietario della catena Eataly, Oscar Farinetti. A raccontarlo e' stato lo stesso imprenditore in un evento a Pescara sulla contraffazione alimentare. "Ai romagnoli - ha detto Farinetti che si e' lamentato degli scarsi numeri sull'attrazione turistica dell'Italia - per competenza deve andare il turismo: hanno il mare piu' brutto d'Europa ma con piu' turisti"
Un angolo dedicato all'Aquila negli Eataly d'Italia e del mondo: si chiamera' 'Eataly per L'Aquila' ed esporra' e vendera' 40-50 prodotti tipici locali e abruzzesi con meta' dell'incasso che andra' alla citta' terremotata. Lo ha annunciato all'Aquila Oscar Ferinetti, fondatore della catena Eataly, specializzata nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari italiani di qualita'. L'idea e' venuta a Farinetti al termine di una passeggiata nel centro storico terremotato insieme al sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, che ha anche la delega alla Ricostruzione, e al sindaco Massimo Cialente, mentre assaggiava alcuni prodotti tipici locali in piazza Duomo. "Cominceremo da Roma a settembre poi nel resto d'Italia e del mondo - ha spiegato Farinetti - ma ho intenzione di estendere l'idea ad altri colleghi, per tirare dentro altri marchi che possano fare la stessa cosa, cioe' destinare meta' degli introiti a questa citta' stupenda. Al progetto ci saranno Slowfood e il Comune dell'Aquila, vogliamo presentarlo qui da voi, inviteremo anche il premier, Matteo Renzi".
Meno tasse alle imprese in grado di esportare di piu'. Questa la proposta al Governo del fondatore e proprietario di Eataly. E lo dice rivolgendosi in 'diretta' al Governo: "Sottosegretario Legnini siediti con Padoan e poi andate da Matteo per ridurre dal 10 al 20 per cento le tasse alle imprese che incrementano le proprie esportazioni". La piazza e' quella di un evento a Pescara "Ben fatto, non contraffatto" che conclude la giornata abruzzese di Farinetti che in mattinata si e' recato all'Aquila ("mi sono commosso", ha detto). Sulle potenzialita' delle imprese italiane una vera e propria strigliata, davanti al sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini: "Dobbiamo diventare un hub da cui partono le nostre imprese. Abbiamo 800 miliardi di spesa pubblica su cui e' duro lavorare per cambiare le cose, 800 miliardi di consumi interni e 400 miliardi di export. Questi 400 miliardi dobbiamo raddoppiarli, c'e' domanda. Questa e' una cosa possibile, mentre impossibile e' ridurre i forestali in Sicilia". Cinque i capitoli di impresa che dove l'Italia puo' fare numeri importanti all'estero: alimentare, moda, industria manifatturiera di precisione, patrimonio artistico e turismo. Farinetti su quest' ultimo punto ha sottolineato che gli stranieri in Italia sono "47,5 milioni, la meta' di quelli che visitano la Francia. Solo Manhattan ne fa 52 milioni". "Il made in Italy - ha detto il patron di Eataly e' il piu' richiesto ma non siamo capaci di venderlo. Da noi non alzano il sedere e vanno a vendere. Sono pigri e provinciali". Un margine di crescita "enorme", ha detto Legnini che ha accolto la proposta di Farinetti, sottolineando che in Italia "c'e' uno spread tra reputazione del prodotto italiano nel mondo e la nostra capacita' di usare questo margine". "Oggi - inizia il semestre italiano e questi sono temi centrali"
foto: abruzzoservito.it
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