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Pubblicato il 20/12/2014 18:06

Fiom-Cgil Abruzzo chiede integrazioni salariali

fiom, cgil

"Stretti nella morsa di una crisi iniziata 8 anni fa e della quale ancora non si intravede l'uscita, i lavoratori abruzzesi si trovano a fare i conti con un crollo dei salari dovuto al ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, che sempre piu' spesso rappresentano la principale fonte di sostentamento di intere famiglie". Esordisce cosi' una nota a firma del segretario generale della Fiom-Cgil Abruzzo Alfredo Fegatelli. "La legge finanziaria 147/2013 - ricorda - aveva previsto l'aumento della misura di integrazione salariale per il ricorso ai Contratti di Solidarieta'. La legge di stabilita' 2015, pur estendendo i contratti di solidarieta' alle imprese sotto 15 dipendenti, sembra riportare la percentuale di integrazione salariale al 60%. Questa scelta, se confermata, rischia di compromettere ulteriormente i redditi dei lavoratori e delle loro famiglie. Prendendo atto del precario stato di equilibrio che continuera' a caratterizzare la vita quotidiana degli abruzzesi almeno per i prossimi mesi, e' auspicabile - dice Fegatelli - un intervento della politica regionale volto a sostenere il reddito dei lavoratori, riconoscendo in questa scelta un modo per contenere la crisi dell'intero sistema economico regionale al fine di rilanciare le attivita'. Negli anni passati alcune regioni italiane, come la Toscana e la Lombardia, hanno sperimentato con successo meccanismi di sostegno al reddito prevedendo integrazioni salariali agli ammortizzatori sociali, in particolare verso i Contratti di Solidarieta', che costituiscono lo strumento piu' efficace per evitare la perdita di posti di lavoro attraverso la redistribuzione delle attivita'. Facendo tesoro di queste positive esperienze di altri territori, la Fiom regionale - conclude il segretario - invita la politica abruzzese ad aprire una riflessione al fine di sostenere uno strumento che evita i licenziamenti e costruisca le basi per la ripresa produttiva delle imprese". 

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