''Gli sforzi delle nostre aziende agricole rischiano di essere vanificati da un sistema di irrigazione del Fucino che non dispone neanche di un depuratore funzionante''. A lanciare l'allarme, in occasione del IV congresso provinciale Flai Cgil e' stato il direttore di Confagricoltura L'Aquila, Stefano Fabrizi, il quale ha parlato di un sistema produttivo virtuoso che, comunque, da' lavoro a oltre 10 mila persone, ''con imprese eccellenti capaci di imporsi a livello comunitario, specie nella diffusione dei prodotti Igp come la carota''.
''Purtroppo - ha aggiunto Fabrizi - il nostro Paese manca di politiche agricole, in parte a causa dell'alternanza di politiche governative. In aggiunta, la Regione Abruzzo puo' contare di fondi comunitari per soli 400 milioni, poca cosa rispetto alla vicina Umbria che conta finanziamenti di quasi tre volte. A questo bisogna contare anche il problemi infrastrutturali di irrigazione, di cui facciamo fatica anche a parlare per non danneggiare l'immagine delle nostre aziende che fanno di tutto per garantire prodotti di qualità''.
Il referente provinciale di Libera, Angelo Venti, ha parlato anche di un territorio marsicano che deve fare i conti con ''discariche e depositi abusivi anche a ridosso dei terreni agricoli''. Venti ha posto anche l'accento sul pericolo di infiltrazioni criminali.
"I 'cafoni' del Fucino hanno cambiato nome e colore della pelle. Molti sono lavoratori irregolari, ma anche quelli regolari fanno i braccianti per sei mesi, il resto del tempo sono fermi. Situazione che alimenta la criminalita', come lo spaccio di droga". Cosi' il segretario provinciale Flai Cgil L'Aquila, Marcello Pagliaroli, durante il congresso conclusivo del mandato sindacale parla delle difficolta' del lavoro agricolo nella Marsica. Una crisi, ha detto Pagliaroli, che "in questa provincia colpita dal sisma assume gia' dimensioni drammatiche, con 10 milioni di ore di cassa integrazione, di cui oltre due in deroga", ricordando le vertenze in atto. "In questo quadro si inseriscono le vicende dei braccianti del Fucino - prosegue il sindacalista - con consistenti minoranze etniche che fanno fatica a integrarsi. A Trasacco i marocchini sono il 60% della popolazione straniera e il 20% di quella complessiva. Percentuali altissime anche a Luco dei Marsi".
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