Il Gruppo Cir - Compagnia italiana rimorchi, primo gruppo industriale in Italia per la costruzione di rimorchi, ha chiesto il concordato. "Questa decisione - commenta la Fiom - mette una seria ipoteca sul futuro dei 400 dipendenti dell'azienda, nei tre stabilimenti di Nichelino (Torino), Tocco di Casauria (Pescara) e Verona. La criticita' della situazione della Cir (ex Viberti) era emersa la scorsa settimana, per via dei bassi volumi produttivi, dell'alto indebitamento e della mancanza di liquidita', piu' volte denunciata dalle societa'". "E' l'ennesimo episodio della crisi industriale - spiega Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom - che investe il nostro territorio, in particolare nel settore automotive, alla faccia della ripresa tanto auspicata e annunciata. La verita' e' che sempre piu' lavoratori perdono il posto e non si vedono politiche di contrasto adeguate". "Questa brutta notizia - osserva Antonio Citriniti della Fiom - conferma purtroppo le nostre preoccupazioni: 400 posti di lavoro sono a forte rischio e salta completamente la prospettiva di un nuovo stabilimento travolgendo la possibilita' di ricollocazione dei lavoratori di Nichelino, su cui come Fiom-Cgil avevamo lavorato e che la Fim-Cisl aveva ostacolato".
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