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Pubblicato il 24/05/2013 16:04

L'Aquila, appello dell'Adsu a Napolitano e Letta per la caserma Campomizzi

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Chiesta la dismissione oppure un comodato d'uso almeno ventennale

La dismissione della caserma Campomizzi dal Demanio militare, oppure un comodato d'uso almeno ventennale "di ampio respiro" che permetta di "ammortizzare le spese e garantire agli studenti universitari i servizi pubblici minimi garantiti". E' la richiesta contenuta nella lettera che il consiglio d'amministrazione dell'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell'Aquila, che gestisce la residenza studentesca nella Campomizzi, inviera' al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta con l'esplicita preghiera di farsi portavoce dell'istanza nei dicasteri competenti. La decisione del Cda, adottata all'unanimita', e' legata al documento di intesa firmato da sette ministeri, oltre che da Regione Abruzzo, Provincia e Comune dell'Aquila per la realizzazione di un "nuovo polo scolastico, culturale e sportivo dell'Aquila nella caserma "Rossi", che cosi' verrebbe dismessa. L'intero complesso della caserma "Campomizzi", invece, rimarrebbe nella disponibilita' del ministero della Difesa, compresa la residenza universitaria Campomizzi che l'Adsu gestisce con un comodato d'uso gratuito in scadenza nel 2015. La struttura, dopo il sisma, e' stata riqualificata con un investimento complessivo di 13,5 milioni di euro: oltre a ospitare 420 studenti, eroga 800 pasti al giorno.

"La cosa che preoccupa e' che nell'accordo non c'e' nessun riferimento a eventuali risorse finanziarie - commentano i componenti del Cda - e' un accordo molto nebuloso. Vorremmo sapere in maniera chiara di cosa si sta parlando". "La Campomizzi - sottolineano ancora - e' gia' ben separata dal resto della caserma. La struttura che ospita gli studenti deve continuare a esistere, anche perche' non ci sono soluzioni alternative e dobbiamo pensare innanzitutto ai nostri ragazzi che dai giorni immediatamente successivi al tragico evento sismico richiedono almeno 1.000 posti letto pubblici garantiti e a prezzi contingentati, rispetto a un sistema citta'-universita' che stenta a garantire nuovamente quei livelli di servizi che pur caratterizzavano il territorio e la sua economia"

Il documento che verra' inviato a Napolitano e Letta e' stato sottoscritto da tutti i membri del Cda: due rappresentanti dell'universita', le professoresse Rita Roncone e Maria Teresa Todisco, due rappresentanti degli studenti, Marco Taraborelli e Andrea Fidanza, quattro componenti del Consiglio regionale, Francesco Iritale, Tonio De Amicis, Cesidio Chiarilli e Abramo Frigioni, e il presidente, Francesco D'Ascanio.

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