La busta paga puntuale sta diventando un miraggio per molti lavoratori italiani. E il tradizionale rito del 27 del mese salta sempre piu' spesso. Secondo quanto emerge da un'indagine dell'Adnkronos, 5 piccole e medie imprese su 10 fanno registrare nell'ultimo anno almeno una mensilita' pagata oltre il termine stabilito; 3 su 10, invece, sono in debito con i lavoratori di almeno uno stipendio; 4 su 10, guardando al prossimo anno, temono di non poter essere puntuali, con un ritardo superiore ai 30 giorni, e quindi con una mensilita' a rischio. Tra le cause indicate con maggiore frequenza dalle imprese che non riescono a onorare i loro impegni ci sono, nell'ordine, il mancato pagamento da parte di committenti pubblici; problemi di finanziamento con le banche; mancati pagamenti da parte di altre imprese e, in un numero inferiori di casi, difficolta' di gestione. In sostanza, si delinea un quadro in cui si e' innescata una spirale tra contratti non rispettati, che vanno ad ampliare il divario fra fatturato potenziale e incassi reali, e la capacita' delle imprese di onorare, a loro volta, i contratti di lavoro. Nei casi piu' eclatanti, il ritardo accumulato ammonta anche a diverse mensilita', con ripercussioni tangibili sul reddito disponibile delle famiglie e, a cascata, sui consumi
Proprio il rimborso dei debiti della pubblica amministrazione puo' essere il fattore chiave per fermare l'emorragia. Secondo l'ultimo Bollettino economico di Bankitalia, infatti, una quota maggioritaria delle imprese indica quale destinazione prevalente dei fondi recuperati il pagamento di fornitori e dipendenti e la riduzione dell'esposizione verso il sistema finanziario. In particolare, in base al Sondaggio congiunturale su un campione di imprese con almeno 20 addetti, che include quindi anche le imprese di minore dimensione, oltre il 40 per cento delle aziende destinerebbe i fondi al pagamento di fornitori e dipendenti, il 23 al finanziamento del capitale circolante. Poco meno di un quinto delle imprese industriali e dei servizi e il 29 per cento di quelle delle costruzioni ridurrebbero l'indebitamento bancario. La quota di aziende che indica di destinare direttamente i fondi a nuovi investimenti e' pari al 4 per cento nel complesso di industria e servizi; aumenta con la dimensione di impresa sino a circa l'8 per cento per le aziende con 500 addetti e oltre.Il pagamento dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche, quindi, sembra essersi associato a un miglioramento delle prospettive delle imprese che li hanno ricevuti. Se il 33 per cento delle imprese si attende di procedere nei prossimi mesi verso un solido incremento dei ritmi produttivi; la quota sale al 38 per cento considerando solo le aziende che hanno recuperato dalle Amministrazioni pubbliche una quota significativa dei crediti arretrati
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