Minacciano 'barriere umane' i commercianti della provincia di Chieti in relazione alla realizzazione dei complessi noti come "Megalo' 2" e "Megalo' 3", nell'area del centro commerciale Megalo' di Chieti Scalo, a ridosso del fiume Pescara. Lo ha detto Marsa Tiberio, presidente della Confcommercio provinciale di Chieti, a margine dell'incontro che l'associazione di categoria ha organizzato questa mattina sul tema in collaborazione con il Wwf, del quale erano presenti i presidenti regionale e di Chieti, rispettivamente Luciano di Tizio e Nicoletta Di Francesco. ''No deciso a questi due insediamenti e se necessario faremo delle barriere questa volta non d'acciaio ma umane, fatte di cittadini, commercianti, amici, fatte di persone e sentimenti, a tutela del piccolo commercio e del futuro commerciale della citta' perche' qui non e' solo una questione ambientale ma si pone anche il problema commerciale e anche sociale". Ad oggi dinanzi al Tar pendono due ricorsi per gli insediamenti. "Il Tar ha ritenuto di sospendere il giudizio in attesa del pronunciamento del Tribunale delle Acque - ha spiegato Di Tizio - che dovra' valutare alcuni aspetti di tipo idraulici relativi ai due ricorsi. Successivamente, il Tribunale amministrativo dovra' decidere. I ricorsi sono stati presentati dalle ditte proponenti, il Wwf ovviamente si e' schierato a favore dell'ambiente e contro chi vorrebbe costruire sul greto del fiume. L'argine non risolve il problema - ha poi aggiunto Di Tizio - lo sposta a monte e a valle. L'alluvione del 2013 ha fatto allagare zone che nel 1992 non si erano allagate e questa e' la diretta conseguenza della presenza dell'argine: quindi continuare a potenziare l'argine e costruire cose del genere significa soltanto aumentare il rischio altrove". "I danni - ha poi aggiunto Di Tizio - nascono da un difetto di progettazione iniziale: non si deve costruire in certe zone e noi continuiamo a farlo. La situazione attuale nella peggiore delle ipotesi deve restare cosi', nella migliore, occorre cominciare a pensare a togliere Megalo' perche' e' stato costruito in un posto sbagliato grazie a una leggina rimasta in vigore solo 4 mesi e che a nostri avviso era del tutto inapplicabile perche' in contrasto con la legislazione europea e nazionale''.
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