Si è tenuto un incontro sulla Micron presso la sede di Confindustria L'Aquila, al quale hanno partecipato la Direzione Aziendale Micron, Confindustria L'Aquila, Segreterie Provinciali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-FAILMS e le RSU di stabilimento. Oggetto dell'incontro sono state le modalita' di gestione del periodo di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) richiesta formalmente dall'azienda per 6 settimane a partire dal 24 dicembre.
L'azienda - si legge in una nota - si e' resa disponibile ad allargare i criteri di rotazione per tutti i dipendenti, prevedendo una rotazione minima del 20%, cosi' da salvaguardare specifiche professionalita' e progetti strategici. Nonostante l'apertura aziendale, i sindacati non hanno ritenuto opportuno firmare un accordo funzionale alla migliore gestione del prossimo periodo.
"Siamo consapevoli di cosa significhi questo momento di crisi strutturale dell'azienda per il territorio e fin dalla gestione di questa Cassa Integrazione ci proponevamo di limitare l'impatto sulle persone, salvaguardando continuita' ed efficienza dello stabilimento soprattutto su alcuni progetti strategici" ha dichiarato Fabrizio Fama', Responsabile Risorse Umane e Affari Generali di Micron Technology Italia. "Stiamo vivendo un momento cruciale per il futuro di questo impianto e stiamo lavorando con l'obiettivo di dare un futuro sostenibile al sito produttivo di Avezzano".
"Abbiamo manifestato la volonta' di lavorare insieme a Sindacati e Istituzioni al fine di contenere al massimo l'impatto sociale ed e' proprio per questo motivo che, non essendo vincolante la sottoscrizione di un accordo con il sindacato, procederemo comunque, senza accordo, nel percorso delineato allargando i criteri di rotazione della cassa integrazione ordinaria" continua Fama'. La soluzione e' coerente con la volonta' comunicata dall'azienda di procedere con senso di responsabilita' e di lavorare costruttivamente insieme a Sindacati e Istituzioni. Il processo avviato per dare un futuro a questa importante realta' industriale e' complesso e non facile. Il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria si rende necessario per far fronte ad una situazione di scarico produttivo legata alla contrazione degli ordini da parte del cliente Aptina. La cassa integrazione ordinaria interessera' un massimo di 700 persone contemporaneamente. Nell'incontro del 28 novembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, lo stesso ha suggerito all'azienda di continuare ad utilizzare nell'immediato gli ammortizzatori sociali ordinari per mantenere la sostenibilita' finanziaria del sito e si e' impegnato a fissare un nuovo appuntamento in cui, sulla base del piano industriale, si valutino i passi successivi, con la contestuale attivazione di ammortizzatori sociali non ordinari.
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