Cittadinanza attiva e creativa, con l'obiettivo di aumentare il benessere della comunita': il concetto di 'smart city', ovvero l'idea di una citta' intelligente piu' vivibile il cui protagonista e' l'innovazione, viene applicato ai borghi storici e prende nuova forma, ponendo al centro le persone. In altre parole 'Smart people', un sistema in cui il soggetto principale non puo' essere la tecnologia, ma il cittadino, con le sue esigenze reali, per definire un nuovo modello di qualita' della vita. L'iniziativa parte dall'Abruzzo. Ad idearla e' stato Marco Santarelli, del Polo di Analisi delle Reti del Centro Interdisciplinare sulla Societa' Multiculturale (Cism) e associato di ricerca al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che oggi interviene ad un convegno, a Fontecchio, piccolo paesino dell'Aquilano, sui temi "Casa&Bottega" e "Mobilita' sostenibile". 'Smart People' e' anche un progetto europeo che verra' presentato a settembre dal Polo di Analisi delle Reti del Cism, diretto da Concezio Sciarra e presieduto da Eide Spedicato. Verra' inizialmente portato avanti con tre Comuni pilota - Fara San Martino, Civitella Messer Raimondo e Bellante - che hanno le caratteristiche necessarie per creare un borgo 'smart': una comunita' che partecipa attivamente alla progettazione del proprio futuro. "Alla base del progetto 'Smart people' - spiega Santarelli - c'e' il concetto di cittadinanza attiva e creativa. L'obiettivo e' quello di aumentare il benessere complessivo delle comunita' mediante azioni sostenibili sul piano ambientale, sociale ed economico. Il progetto invita e coinvolge tutti i cittadini a definire un nuovo modello di qualita' della vita, nella convinzione che il livello di benessere sia legato alla qualita' delle relazioni sociali, alla partecipazione sociale, alla conoscenza diffusa, alla preservazione e valorizzazione dell'ambiente e delle sue risorse". "Perche' un borgo diventi 'smart' - sottolinea l'esperto - e' necessario lavorare considerando una prospettiva completamente diversa rispetto alle grandi citta', una prospettiva legata agli abitanti. Bisogna coinvolgere direttamente la cittadinanza, le associazioni, le botteghe e gli artigiani, mettendoli di fronte alla realta' con cui si devono confrontare. Il borgo va analizzato in relazione al suo contesto storico e attuale, ponendo al centro le persone. Un'impostazione che, dunque, non e' legata a macrosistemi, ma ad esigenze reali". "La vera novita' e' che, a differenza del modello ideato per le smart city, il metodo da applicare viene fuori dal contesto di riferimento. Si tratta di un vero e proprio progetto sociologico - conclude Santarelli - portato avanti sfruttando la partecipazione e, soprattutto, la creativita' dei cittadini".
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