Nel mese di marzo dello scorso anno e' stato attivato, seppur per un periodo di prova, il servizio container dal porto di Vasto in collaborazione con la Trieste Maritime Group e la Maersk. In questi mesi sono stati registrati circa 30 approdi di navi feeder che hanno sviluppato un traffico per un valore di merce fatturata in export/import di circa 5,1 milioni di euro. Merci che da Trieste sono state poi trasportate verso Egitto, Libano, Turchia, Bulgaria Russia, Arabia, Emirati, India, Pakistan, Sri Lanka, Cina, Thailandia e Giappone. Numeri che per Marilena Mariani di Confindustria Chieti rappresentano ''la rinascita del porto di Vasto'' a generare attivita' per la dogana di Vasto che ''ha una notevole rilevanza territoriale per la Regione Abruzzo e per la Provincia di Chieti. E' la prima in Abruzzo per introiti, questo anche principalmente per l'attivita' del porto. Incassa circa 9 milioni euro come Iva, circa 2 milioni di dazi, oltre ad altri introiti vari per circa 500 mila euro. Introiti che in parte rimangono sul territorio abruzzese''. Mariani evidenzia come ci sia necessita' di mantenere e sviluppare il servizio container da Punta Penna ''a causa della mancanza nella nostra regione di porti attrezzati per il traffico container, si dovevano utilizzare necessariamente gli scali di Napoli, Salerno Ancona e Bari. La minor distanza con il porto di imbarco o sbarco genera, oltre ad un positivo impatto ambientale conseguente al minor traffico su gomma, un'economia sul trasporto stradale di circa 300 euro a container: un risparmio importante per le aziende del territorio''. Il 19 febbraio presso la delegazione di Val di Sangro di Confindustria e' previsto un incontro insieme alle aziende del territorio, alla Maersk e alla Trieste Maritime Group per fare il punto e programmare ulteriori iniziative per incrementare e valorizzare ancor di piu' il servizio.
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