La Federalberghi/Confcommercio Pescara esprime un netto no alla paventata costruzione del Porto Turistico a Citta' S. Angelo.
"Siamo molto preoccupanti - afferma il presidente Emilio Schirato - per un'opera che si preannuncia abnorme, spropositata e impattante, in senso negativo, sul territorio. Sulla base dell'esperienza e degli studi scientifici piu' accreditati (si veda tra gli altri il prof. Dal Cin dell'universita' di Ferrara e gia' membro del Consiglio superiore dei lavori pubblici nella sua analisi del litorale tra San Benedetto ed Ortona) la realizzazione del porto avrebbe effetti dirompenti sul fenomeno erosivo sulla zona circostante, a partire da quella dei grandi alberghi fino a sud verso Pescara. Una simile opera comprometterebbe irrimediabilmente la qualita' delle acque, della balneazione, del paesaggio e le residue qualita' naturalistiche della foce del fiume Saline. D'altronde - oserva Schirato - un progetto che prevede 650 posti barca, 802 posti auto, oltre 37 mila mq di superficie costruita e uno specchio acqueo di 210.541 mq, avrebbe sicuramente effetti moltiplicatori sul fenomeno erosivo nella zona circostante; ci chiediamo: cui prodest?. Il porto proposto al Comune di Citta' Sant Angelo cancellerebbe cinquecento posti di lavoro negli hotel a favore di dieci o venti posti di lavoro fra porto e indotto. Spazzerebbe via le trecentomila presenze turistiche che ogni anno realizza la prima industria montesilvanese in cambio delle cinquecento presenze turistiche che potrebbe produrre un simile porto turistico. Crediamo, inoltre, che andrebbero evitate inutili e costose duplicazioni e sovrapposizioni fra opere realizzate con risorse pubbliche, visto che il Marina di Pescara dista meno di dieci chilometri dalla Foce del Saline e gia' manifesta grandi difficolta' a raggiungere il pareggio di bilancio. Sulla nostra posizione, tra l'altro, abbiamo la massima condivisione da parte di tutta la Confcommercio di Pescara che sottoscrive in toto le forti criticita' evidenziate rispetto al porto e la necessita' di utilizzare le risorse per risanare il Saline. Perche' infatti non produrre, in luogo di uno sforzo enorme ed ingiustificato come quello per il porto di Citta' Sant'Angelo, un'azione utile alla riqualificazione totale dell'asta fluviale del Saline? In tal modo il Saline, da problema oggettivo - commenta infine Schirato - potrebbe diventare un'importante risorsa per il turismo di tutta la zona e rappresentare un valore aggiunto anche per i cittadini dell'area metropolitana"
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