"Non siamo contrari all'accorpamento tra le Camere di Commercio di Chieti e Pescara a prescindere, ma poniamo come condizione che cio' avvenga dopo il rinnovo del Consiglio camerale teatino e su basi piu' ponderate. Occorre capire come i due enti possano essere piu' vicini alle realta' economiche dei due territori". E' quanto affermano dagli uffici di Rete Imprese Italia, la rete che raggruppa le associazioni Cna, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani e Confartigianato, in merito alla paventata accelerazione verso la fusione delle due camere di Commercio di Chieti e Pescara. "La Camera di Commercio di Chieti - prosegue Rete Imprese in una nota - e' la piu' forte economicamente di tutto l'Abruzzo a riprova della propria economia e della propria rappresentanza imprenditoriale. Non solo: e' un Ente complesso poiche' dotato di due Aziende Speciali, diretta emanazione della Camera, mentre quella pescarese - si legge ancora nella nota - e' un ente semplice che ha minore rilevanza nella scala amministrativa". "Non si comprendono le ragioni per cui Chieti, che ha avviato il proprio rinnovo - prosegue la nota di Rete Imprese Italia - dovrebbe consentire a un Consiglio in scadenza di decidere l' accorpamento con un'altra Camera di Commercio dal momento che si tratta di una materia non solo di straordinaria amministrazione ma addirittura di carattere storico". "Come Rete Imprese Italia facciamo notare che l'autoriforma del sistema camerale abruzzese, se si concretizzasse, sarebbe purtroppo in largo anticipo rispetto al resto del sistema camerale italiano, ma in questo caso - sottolinea Rete Imprese - esser primi non sarebbe un'eccellenza! Se le Camere di Milano, Roma, Napoli, Torino ed i sistemi camerali di Emilia Romagna e Veneto, loro si' vere eccellenze sul piano dei servizi alle imprese, e l'Italia tutta attende, ci sara' pure un motivo. Esso va ricercato nel fatto che l'iter della riforma del sistema camerale a livello nazionale non e' concluso. Restano ancora molte incognite che impediscono di prendere decisioni di autoriforma". "Non vorremmo mai che qualcuno si azzardasse, con scelte frettolose - conclude la nota di Rete Imprese Italia - a mettere a rischio dei posti di lavoro prima della conclusione della riforma nazionale. Ricordiamo che molto di questo personale e' altamente specializzato nei servizi di prossimita' alle imprese e garantisce la chiusura di contratti nonche' la creazione di figure professionali realmente utili alle imprese"
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