"La politica regionale non puo' rimanere assente dal processo di riforma che prevede la nascita in Abruzzo di due Camera di Commercio, Chieti-Pescara e L'Aquila-Teramo, un processo che condizionera' lo sviluppo della Regione" e per questo chiede al presidente Luciano D'Alfonso, di convocare un tavolo di confronto per rendere la riforma della Camera di commercio "anche funzionale al processo di riordino istituzionale regionale ed evitare che l'Abruzzo, che vive una fase di profonda crisi, perda risorse per il proprio sviluppo". Il segretario generale Cisl Fp Vincenzo Traniello e il segretario generale Cisl Abruzzo-Molise Maurizio Spina in una nota evidenziano che il risultato del progetto di riforma, "ovvero il mantenimento di due Camere di commercio, produrra' nell'immediato la nascita di una Camera di Commercio (Chieti -Pescara) con un numero di aziende iscritte appena sufficiente ad avere un equilibrio economico nel breve e medio termine, e l'altra (L'Aquila - Teramo) con un numero di aziende iscritte meno di 80 mila, che potrebbe creare una situazione di deficit". Un progetto che il sindacato giudica "quale condizione minimale necessaria per la sopravvivenza delle Camere di Commercio e del ruolo di servizio che svolgono a favore delle imprese e dello sviluppo del territorio mentre l'attuazione di un processo riformatore, che prevedeva l'obiettivo di un solo ente camerale per tutta la regione Abruzzo avrebbe prodotto nell'immediato anche notevoli risparmi dei costi gestionali". I due esponenti sindacali evidenziano infine come "i contrasti all'interno delle governance stanno determinando dei ritardi, che rischiano di creare un danno irreparabile al sistema camerale e ai territori di Chieti e Pescara, in quanto si perderebbero le risorse aggiuntive messe a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico per le Camere di Commercio, che entro il 28 febbraio 2015, attueranno le fusioni nel rispetto della legge di riforma"
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