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Pubblicato il 28/11/2013 07:07

Terziario in crisi in provincia di Chieti

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Indagine di Confesercenti

Crisi profonda del terziario in provincia di Chieti secondo il rilevamento Confesercenti sui primi dieci mesi del 2013. Il confronto con lo stesso periodo del 2012 evidenzia che nella provincia il volume delle imprese del terziario e' sceso del 2,4%, a fronte di una media nazionale del -0,6% e di una media regionale positiva per lo 0,2%; la situazione della citta' di Chieti e' ancora piu' grave con un calo del 3,4%. Gli indicatori nel capoluogo sono quasi tutti negativi: scende il numero dei negozi di abbigliamento (-2,2%), dei ristoranti (-5,2%), delle edicole (-4,3%) e subiscono un vero tracollo i distributori di benzina (-9,7%) e le rivendite di carni e lavorati collegati (-18,8%). In controtendenza, anche se con ritmi inferiori alle medie abruzzese e italiana, le attivita' di vendita online (+12,5%), i bar (+1,5%), i fruttivendoli (+10%) e, come previsto, le rivendite di sigarette elettroniche, tipologia sconosciuta solo qualche mese fa tanto da registrare un incremento su base annua del 200%. "La violenza della crisi dimostra come si stia destrutturando il tessuto economico tradizionale - spiegano il presidente provinciale di Confesercenti Franco Menna ed il direttore Lido Legnini - specialmente nei centri minori e nelle aree interne, dove la gelata dei consumi ha aggravato una situazione gia' estremamente precaria. Tuttavia in questa provincia, pur con dei distinguo che interessano certamente le citta' della costa, siamo costretti a denunciare una situazione ancora piu' delicata: i segnali di dinamismo che pure si iniziano ad intravedere altrove, qui sono drasticamente piu' deboli".

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