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Pubblicato il 26/09/2013 00:12

Avezzano, Castello Orsini apre le porte a ''Una vita, quasi due'' di Miriam Mafai

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Castello Orsini apre le porte a ''Una vita, quasi due'', libro autobiografico postumo di Miriam Mafai, intriso delle lotte contadine del Fucino, iniziato dalla giornalista-scrittrice scomparsa e completato dalla figlia, Sara Scalia. L'evento, organizzato dal Comune di Avezzano  in onore di una paladina dei diritti, e' in agenda venerdi' 27 settembre, con inizio alle 9:30. La manifestazione aperta a tutti, in particolare agli alunni delle scuole superiori della citta', che vedra' gli interventi del sindaco Giovanni Di Pangrazio, della giornalista Nadia Tarantini, di Paola Concia, del figlio della Mafai, Luciano Scalia, e dello storico Walter Capezzali, sara' un'occasione per conoscere meglio, attraverso le pagine di ''Una vita, quasi due'', un importante periodo storico della Marsica, oltre che per onorare una grande combattente per la Marsica e l'emancipazione femminile. Fondamentale per la sua formazione, infatti, fu l'esperienza vissuta ad Avezzano negli anni Cinquanta, come funzionaria del Pci, dove conobbe il marito, Umberto Scalia, sindacalista originario di Ortucchio (L'Aquila). Erano gli anni delle Lotte contadine, della battaglia per la conquista delle terre dei Torlonia e la Mafai fu sempre in prima linea accanto ai braccianti e alle donne del Fucino. Legame consegnato alla storia nelle pagine del libro (edito da Rizzoli) dedicate ad Avezzano, dove cinquant'anni dopo, in risposta a Vittorio Foa, che le chiedeva se avesse mai creduto nella rivoluzione, lei rispose rammentando proprio l'esperienza del Fucino: ''La terra quei contadini l'hanno ottenuta e molti di loro sono diventati democristiani. Pazienza. Ma quei figli di contadini che non potevano andare a scuola perche' non avevano le scarpe e non conoscevano il sapore della carne, quei bambini poi le scarpe le hanno avute, hanno incominciato ad andare a scuola e mangiare la carne. A me questo sembrava gia' un pezzo di rivoluzione''.

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