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Pubblicato il 08/04/2015 21:09

Pescara, all'Aurum la mostra sugli Eremi Celestini

 A partire da domani e fino al 16 aprile prossimo l'Aurum di Pescara ospitera' la mostra sugli Eremi Celestini, a cura del Parco della Majella con il patrocinio di Regione Abruzzo, Comune di Pescara, Fondazione PescarAbruzzo e associazione Roccacaramanico. La mostra raccoglie le immagini di cinque eremi della Majella, situati sul Morrone, luogo dello spirito dove si ritiro' Pietro da Morrone, Papa Celestino V e per cui si richiede all' Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanita'. L'esposizione fa infatti parte di un iter in corso e che si completera' entro l'anno, affinche' tale richiesta possa essere accolta e apre una 8 giorni di incontri, visite, convegni che avranno come scenario la Sala degli Alambicchi e la Sala Tosti dell'Aurum. "L'iniziativa e' partita due anni a Roccacaramanico, durante la Notte Bianca organizzata per rendere il borgo attrattivo - ha spiegato in conferenza stampa Licio Di Biase, uno dei promotori -. L'idea e'chiedere all'Unesco il riconoscimento dei cinque eremi celestiniani di Santo Spirito, San Bartolomeo, Sant'Onofrio, San Giovanni e Santa Croce di patrimonio dell' umanita'. E' nato cosi' un comitato di cui sono parte sia il vescovo di Chieti che di Sulmona, oltre a studiosi, ambientalisti e corregionali illustri come Osvaldo Bevilacqua che ha raccontato tante volte la nostra terra con la sua trasmissione Sereno Variabile. Abbiamo raccolto documentazione e stiamo lavorando alla stesura della richiesta che contiamo di inviare entro l'anno". "Con la mostra e le iniziative che partono domani - ha detto Franco Iezzi, presidente del Parco Nazionale della Majella - vorremmo richiamare fra gli eremi quanti ancora non li conoscono, perche' il cammino verso questo ambito riconoscimento abbia passi sicuri e spediti". "L'ambiente che ci circonda ci regala sensazioni davvero magiche - ha sostenuto l'assessore comunale al Patrimonio Culturale Paola Marchegiani - sono convinta che l'iniziativa dara' risalto a connubio unico dell'entroterra fra la montagna e il mare e dara' spazio ad un tipo di turismo che forse solo da noi e' possibile: quello che regala spazi di silenzio e bellezza a un passo da atmosfere diverse, di altra natura

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