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Esce il nuovo album di Adolfo Dececco, "Metromoralità"
Andare via o restare, tra i problemi di un Paese che "pretende le rivoluzioni", ma e' capace solo di "reazioni": il dubbio di una generazione, a meta' tra eccesso di comunicazione e rischio di incomunicabilita', nel nuovo album di Adolfo Dececco "Metromoralita'", uscito il 16 maggio distribuito da Universal. Il giovane cantautore abruzzese mette in musica l'Italia del 2014, un momento storico in cui guardare soprattutto alla generazione dei ventenni e trentenni che, nonostante tutto, puo' ancora credere nella capacita' di scegliere pagando il biglietto alla "metropolitana dell'arte". Una riflessione sul rapporto tra se' e l'altro, tra l'uomo esistenziale e l'individuo sociale, tra "metro" e "moralita'". I 10 brani di "Metromoralita'" nascono sotto il segno della produzione artistica di Vince Tempera e Guido Guglielminetti, con la collaborazione di musicisti come Elio Rivagli, Pier Mingotti, Alessandro Arianti, Paolo Giovenchi, Andrea Morelli, Stefano Parenti, Carlo Gaudiello, Fabrizio Barale, Alex Valle e Ivano Zanotti; per alcuni testi Dececco ha collaborato con Giorgio D'Orazio. Adolfo Dececco, classe 1986, a 13 anni comincia a suonare e studiare la chitarra, affascinato dai grandi del rock-blues come Angus Young, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jimmy Page. Abbandonati gli studi per continuare da autodidatta inizia anche a cantare e a comporre. Dopo essersi avvicinato al cantautorato dei maestri italiani, da De Andre' a De Gregori, da Tenco a Dalla, da Fossati a Bertoli e a Lolli, senza dimenticare Dylan, incide l'album "O si scrive o si canta"
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Ultimo aggiornamento 09/01/2015 15:03
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