A partire dal 31 maggio la Fondazione Pescarabruzzo ospita nelle sale della Maison des Arts la mostra “Alessandro Biondo - La pittura semantica istintuale”, antologica delle opere del pittore pescarese la cui ultima esposizione nella propria città risale al 2005 presso il Museo d’Arte moderna Vittoria Colonna. La mostra comprende 48 opere divise in cinque sezioni semantiche, che abbracciano venti anni della sua produzione artistica. Negli ultimi dieci anni Alessandro Biondo si è dedicato alla promozione delle sue attività in Cina, dove ha esposto per due volte (nel 2007 e 2010) presso l’Accademia Centrale delle Belle Arti di Pechino “China Central Academy of Fine Arts – Museum Shuat Fuyan Hutong Wang Fujing” e a fine ottobre 2007 ha partecipato alla mostra collettiva con artisti cinesi nella Fiera Internazionale nella città di Hangzhou (Cina); nel 2012 è stato protagonista di una personale a Roma dal titolo “L’Arte Innata” presso lo spazio espositivo “Le Cinque Lune” a piazza Navona. Il 10 ottobre 2010 all’artista è stato consegnato un prestigioso premio alla carriera dall’Acca- demia Centrale delle Belle Arti di Pechino per i suoi quaranta anni di attività pittorica, premio che Biondo ha dedicato all’Abruzzo. Nella stessa occasione ha tenuto nella sala delle cerimo- nie il Convegno “Ai confini dell’arte. Dal figurativo all’astrattismo concettuale di Alessandro Biondo”. Per l’occasione sul catalogo Generoso D’Agnese scrive: “… È un amore sincero quello che ormai unisce Alessandro Biondo alla Cina. Dopo la mostra personale tenutasi nel 2007 presso l’Accademia delle Belle Arti di Pechino, il pittore pescarese torna infatti nella capitale cinese per festeggiare i suoi 40 anni di attività artistica, coronati da molte soddisfazio- ni e da una continua evoluzione tecnica.“Ai confini dell’Arte: dal figurativo all’astrattismo se- mantico concettuale” rappresenta in realtà più di un semplice appuntamento con gli appassio- nati d’arte dell’Estremo Oriente. La mostra vuole essere infatti un vero e proprio traguardo nei graduali passaggi che hanno visto esordire Alessandro Biondo come pittore figurativo (negli anni Settanta) e poi evolvere verso la concettualità semantica carica di quelle tonalità che ren- dono le opere dell’artista pescarese punti di convergenza della luminosità. Definito da taluni critici il “Kandinsky italiano”, l’artista abruzzese condivide con lo stesso la capacità di evi- denziare un linguaggio riferito ai segni e la stesura dei colori che offrono al fruitore una scala cromatica molto piacevole. Dalle analisi delle opere realizzate si può anche affermare che le sue pitture riescono a far emergere il corredo cromosomico grafologico presente nell’umanità, con un sapiente accostamento di tratti infantili realizzati dalla mano di un uomo maturo. Tale affermazione conferma anche l’originalità della produzione artistica di Biondo, frutto di una ricerca semantica dei segni che provocano messaggi artistici singolari e irripetibili, frutto che ora trova nuova linfa nel compleanno artistico dei suoi 40 anni di produzione…”. Durante la mostra sarà possibile richiedere un catalogo delle opere esposte corredato di testi critici a cura del professor Massimo Pasqualone e del dottor Pietro Francesco D’Amico. La mostra resterà aperta fino al 12 giugno prossimo con i seguenti orari: dal lunedì al sabato ore 17,30-19,30. (Chiusura: domenica e il 2 giugno)
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