La spesa alimentare degli italiani crolla nel 2013, in cui si sono ridotti drammaticamente gli acquisti a tavola con tagli che vanno dall'olio di oliva extravergine (-12 per cento) al pesce (-11 per cento), dalla pasta (-9 per cento) al latte (-6 per cento), dall'ortofrutta (-4 per cento) alla carne (-1 per cento), per una contrazione media nell'agroalimentare del -3,4 per cento. E' quanto emerge da un'analisi di Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Ismea relativi al primo quadrimestre del 2013, che vedono scendere ulteriormente la spesa alimentare mensile delle famiglie che nel 2012 era stata di 468 euro secondo l'Istat.
Il clima di depressione nei consumi che ha costretto ben sei famiglie su dieci (62,3 per cento) a modificare la quantita' e la qualita' dei prodotti e' confermato dal fatto che - sottolinea la Coldiretti - le vendite alimentari sono calate del 4,4 per cento nei piccoli negozi e dell'1,2 per cento nella grande distribuzione mentre sono aumentati dell'1,3 per cento solo nei discount. La spesa alimentare delle famiglie italiane - continua la Coldiretti - e' tornata indietro di venti anni per effetto del crollo che si e' verificato dall'inizio della crisi nel 2007, provocando un'inversione di tendenza mai accaduta dal dopoguerra. Nel 2012 i consumi sono stati pari - precisa la Coldiretti - a 117 miliardi, di mezzo miliardo inferiori a quelli del 1992. La crisi - conclude la Coldiretti - ha fatto retrocedere il valore della spesa alimentare, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra, fino a raggiungere l'importo massimo di 129,5 miliardi nel 2007, per poi crollare oggi al minimo di ben quattro lustri fa.
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