Durante l'inverno in Italia e' caduto il 62 per cento di pioggia in piu' rispetto alla media che ha saturato i terreni diventati piu' vulnerabili alle frane a seguito di precipitazioni violente e intense. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr che classificano l'inverno 2014 al quindicesimo posto tra i piu' piovosi degli ultimi 210 anni. Una situazione che ha moltiplicato gli allarmi per frane in un Paese dove l'82% dei comuni ha parte del territorio a rischio idrogeologico
Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Servono opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque, ma a questa situazione - conclude la Coldiretti - non e' certamente estraneo un modello di sviluppo sbagliato che ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento. (
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