Nei Paesi piu' ricchi, e' in casa che si sprecano piu' alimenti, e non fa eccezione l'Italia dove il 42% del totale degli sprechi (76 kg pro capite per anno) si materializza all'interno delle mura domestiche: si tratta, in peso, del 25% della spesa. La parte del leone e' tutta a livello domestico e rappresenta lo 0,96% del pil. Lo rileva Waste Watcher, l'Osservatorio internazionale contro gli sprechi attivato nell'ambito dell'Universita' di Bologna. Waste Watcher sara' operativo in partnership con Swg, societa' di ricerche di mercato, con l'obiettivo di fornire monitoraggi periodici sugli sprechi, alimentari ma non solo. I dati della ricerca sono il frutto del sondaggio effettuato su 2mila cittadini italiani maggiorenni, rappresentativi della popolazione maggiorenne italiana stratificati per genere, zona ed eta'. Ed emerge anche cio' che i consumatori pensano dello spreco. Meta' dei cittadini ritengono lo spreco alimentare un problema rilevante e grave; un terzo si definisce preoccupato e quasi la meta' richiede una maggiore informazione sull'argomento. Il cibo che viene buttato giornalmente e' 'troppo' per il 53% delle donne, per il 54% dei responsabili degli acquisti, per il 54% di chi si occupa di gestire la spesa in frigo e in dispensa, per il 75% di chi vive in un nucleo piu' numeroso (6 o piu'). Il problema dello spreco alimentare e' considerato 'molto grave' dal 54% delle donne, dal 57% dei responsabili degli acquisti, dal 58% di chi si occupa di gestire la spesa in frigo e in dispensa, dal 59% dei 35-44enni, dal 62% di chi vive in un nucleo piu' numeroso (6 o piu'). Infine, lo spreco alimentare preoccupa il 38% delle donne, il 39% dei responsabili degli acquisti, il 40% di chi si occupa di gestire la spesa in frigo e in dispensa.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: