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Pubblicato il 13/10/2012 22:10

Un salto nel passato con Pescara Vintage

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di Giulia Grilli

 

Chi di noi non ha mai frugato nel vecchio baule dei ricordi di mamme e nonne alla ricerca di qualche particolarità ancora di moda. Vestiti, borse e oggetti pieni di ricordi che passano di mano in mano per arrivare alle più giovani fashion addicted.

 

Sarà colpa degli stilisti che cercano di attualizzare vecchi stili, o della globalizzazione che ci vuole tutti troppo simili, ma sempre più persone rispolverano pezzi originali di un tempo ormai passato. E se quei bauli dei ricordi familiari non ci soddisfano, abbiamo la possibilità di fare sorprendenti scoperte nei negozi specializzati in “second hand”.

 

Grandi firme, pezzi originali, occasioni impedibili e molta professionalità, questa è l’offerta di Pescara Vintage, un nuovo punto vendita situato in via Milano, gestito da Antonella Maria  e Maria Cristina.

 

Com’è nata l’idea di aprire questo negozio?

 

(Antonella Maria) Noi siamo marchigiane, ma abbiamo deciso di aprire il nostro negozio a Pescara perché qui c’è un grande bacino di utenza. Abbiamo la giusta conoscenza dei brand, dei materiali e delle tendenze che ci permette di effettuare un’attenta selezione della merce che prendiamo in conto vendita.

 

(Maria Cristina) Noi siamo un tramite tra chi vuole disfarsi di vecchi beni e chi vuole comprarli. Alcuni oggetti, poi, sono dei veri e propri cult che attraggono i collezionisti. Ci hanno richiesto libri antichi, quaderni dei bambini degli anni ’60 e ’50. Sono cose il cui valore economico è difficile da quantificare, ma rappresentano testimonianze umane incredibili. Dall’abbigliamento all’oggettistica cerchiamo di soddisfare la clientela più vasta.

 

(Antonella Maria) C’è un angolo di collezionismo che comprende il settore dei pellami,  accendini, penne Mont Blanc a sfera e stilografiche, che sono le più richieste nel negozio. Bisogna stare anche attenti alle imitazioni.

 

Come si fa a riconoscere un prodotto originale da uno falso?

 

(Antonella Maria) Da tantissimi aspetti. Non si guardano solo le cuciture, ma anche i pellami, i tessuti, le borchie, gli interni, dettagli minuziosi. Ogni azienda lavora in una certa maniera, per cui è facile riconoscere una fattura che sia diversa da quella originale.

Purtroppo c’è chi prova a offrire prodotti falsi, ma la nostra preparazione ci permette di garantire ai clienti l’autenticità del marchio. Nel caso in cui ci fossero dubbi richiediamo anche l’intervento di periti esterni.

 

Chi sono i vostri fornitori?

 

(Antonella Maria) I nostri fornitori sono le persone comuni. La merce arriva un po’ da tutta Italia, ma noi abbiamo una politica molto rigida. Per correttezza non sveliamo mai la provenienza degli oggetti che vendiamo né l’identità del soggetto che ce li ha consegnati. Inoltre, il nostro negozio è atipico rispetto ad altri perché accanto al vintage originale offriamo anche qualcosa di più attuale. Alcune linee degli anni ’80 e ’90, ad esempio,  sono improponibili oggi: le giacche erano strutturate in una certa maniera e avevano le maniche troppo ampie, i cappotti erano larghi, le pellicce molto pesanti. Ci sono modelli che risultano demodè e non possono essere inseriti perché non hanno mercato. Per riempire il vuoto, quindi,  si possono trovare in negozio anche articoli più recenti. Spesso riceviamo capi con l’etichetta ancora attaccata, ciò nonostante vengono portati in lavanderia perché siamo estremamente attente all’igiene della merce, sottoposta a lavaggi fino a quando non risulta perfetta e senza odori.

 

Perché oggi il vintage va di moda?

 

(Maria Cristina) A causa della globalizzazione. Il manufatto oggi è standard ed è ripetuto in tutti i negozi. Con il vintage si raggiungono l’originalità e l’unicità, e ci si allontana dal trend della massa. Credo ci sia un desiderio inconscio di avere qualcosa di diverso e di differenziarsi. L’industrializzazione nella moda è un fatto recente, mentre il vintage permette ancora di assaporare l’artigianalità e di apprezzare capi che racchiudono al loro interno una storia.

 

Qual è la vostra clientela?

 

(Antonella Maria) Le giovani hanno un occhio molto attento. L’accessorio particolare, gli occhiali da sole con una montatura retrò, la cintura, il portafoglio, e anche dal punto di vista dell’abbigliamento osano di più. La ragazza cerca l’originalità. La signora di una certa età non è interessata ad una borsa di coccodrillo perché lei proviene dall’epoca delle borse di coccodrillo, quindi rappresenta, con molta probabilità, una potenziale venditrice piuttosto che un’acquirente. La nostra clientela, poi, troverà merce nuova ogni giorno e in linea con la stagione che stiamo vivendo. Per quanto riguarda il corner da uomo, invece, stiamo cercando di catturare l’attenzione di tutte le fasce d’età, ma in questo caso è sicuramente l’oggettistica a richiamare di più l’attenzione. Accendini, penne, portafogli, oggetti piccoli, ma di grande valore attraggono l’uomo attento ai particolari.

 

I più curiosi come possono contattarvi?

 

(Antonella Maria) Il sito internet è in costruzione e sarà pronto per gli inizi del 2013. Attualmente abbiamo una pagina Facebook, Pescara Vintage, che in dieci giorni ha regalato più di 300 contatti. Questo vuol dire che qualcuno ci apprezza, nonostante la nostra sia un’attività con due mesi di vita. Per accontentare i più curiosi, la sera alle otto fotografo tutta la merce che è arrivata durante la giornata in modo da creare una vetrina anche per chi ci segue sul web. È importante avere un contatto con i clienti e condividere con loro le novità.

 

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