Un progetto pilota di gestione di uno dei luoghi piu' significativi dell'arte e della religiosita' abruzzesi nato dalla comune volonta' di intenti di Regione, amministrazione comunale e associazione Italia Nostra. E' quello che dovrebbe riguardare l'eremo di Santo Spirito, uno dei monumenti piu' importanti presenti in Abruzzo, celebre per aver ospitato anche Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, che ristrutturo' la chiesa e vi costrui' l'oratorio. Una gemma del patrimonio artistico regionale riconosciuta nel suo valore dall'associazione Italia Nostra, che ha inviato nei giorni scorsi a Roccamorice Adriano Paolella, docente di Progettazione ambientale all'universita' di Reggio Calabria. "Il nostro obiettivo - spiega il sindaco di Roccamorice, Alessandro D'Ascanio - e' quello di fare dell'abbazia un laboratorio di cultura, valorizzando l'eremo a livello nazionale grazie al contributo e alla collaborazione con Italia Nostra. Stiamo elaborando una strategia di fruizione nella quale intendiamo coinvolgere anche la Regione". Da parte sua l'assessore regionale all'Ambiente, Mario Mazzocca, plaude all'iniziativa "che ha il merito - sottolinea - di promuovere e far conoscere al di fuori dei confini propriamente regionali un bene artistico di prima grandezza, situato in un contesto ambientale, come appunto quello del Parco nazionale della Majella, unico e di straordinario pregio". La collaborazione con Italia Nostra dovrebbe portare nelle prossime settimane alla firma di una convenzione, che rappresenta il primo passo di un nuovo modello di gestione dei beni artistici da applicare ai luoghi d'arte minori.
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