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Pubblicato il 21/04/2014 18:06

La Transiberiana d'Italia riapre i battenti

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Entro il prossimo mese di maggio riapre la Transiberiana d'Italia, la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone, dopo l'improvvisa interruzione dell'ottobre 2013 e la pregressa sospensione di tutti i servizi di traffico ordinari tra l'ottobre 2010 e il dicembre 2011 decisa dalle regioni Molise ed Abruzzo. La notizia non ha mancato di suscitare entusiasmo tra quanti (associazioni, istituzioni, turisti, ambientalisti), in Abruzzo e Molise, in questi mesi si sono battuti per tenere in vita questa tratta che unisce due regioni, attraversa due Parchi nazionali e soprattutto appare uno strardinario strumento al servizio del turismo verde. Con la riapertura della ferrovia si potra' inoltre puntare a garantire la mobilita' pubblica nelle aree interne (Alto Molise, Alto Sangro e Conca Peligna) oggi di fatto isolate, specie nei mesi invernali quando ghiaccio e neve in quota rendono pericolosa la circolazione stradale. In questo modo verrebbe cosi' ad essere arricchita e diversificata l'offerta di trasporto grazie alla capillarita' delle localita' servite dal treno ed alla indiscussa sicurezza e comodita' del viaggio, senza dimenticare l'economicita' delle tariffe rispetto ai servizi offerti dalle autolinee.

Ma la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone e' una grande risorsa per Abruzzo e Molise ha anche un suo fascino e una sua valenza storica. Il 13 giugno 1885 il consiglio dei Lavori Pubblici approvo' un progetto per la costruzione di una linea ferroviaria che collegasse la citta' di Sulmona a quella di Isernia, gia' prevista nella legge Baccarini del 1879. Il progetto era stato promosso, tra gli altri, dal senatore Giuseppe Andrea Angeloni; nella stazione di Roccaraso, suo Comune di origine, una lapide ne ricorda l'impegno. Il tracciato, lungo circa 129 km, parte dalla stazione di Sulmona dirigendosi dapprima verso Pettorano sul Gizio, per poi risalire verso Cansano e Campo di Giove. Successivamente la linea tocca le localita' sciistiche di Rivisondoli e Roccaraso (dopo la stazione di Palena) e riscende verso Castel di Sangro dopo essere passata per la stazione di Sant'Ilario Sangro, fino ad arrivare a Carpinone e Isernia. Per la costruzione della linea fu necessario costruire tre ferrovie di servizio: da Roccaraso a Castel di Sangro, da Castel di Sangro a Carovilli e da Cansano a Roccaraso (quest'ultima tratta rimase in servizio per cinque anni dopo la parziale inaugurazione della tratta Sulmona - Cansano).Nonostante i dislivelli che affronta, salendo dai 400 m di Sulmona ai 1268 m di Rivisondoli (la cui stazione e' la piu' alta dopo quella del Brennero) per poi riscendere a quota 423 ad Isernia, la linea presenta una pendenza massima del 28 per mille e un raggio di curvatura minimo di 250 m.

Questo fu possibile grazie alla realizzazione di numerose opere d'ingegneria: su 118 km di binari, infatti, 25 sono in galleria e numerosi su viadotti. La violenza delle nevicate in alcuni punti della linea molto esposti, inoltre, rese addirittura necessaria la costruzione di gallerie paravalanghe, muri protettivi e addirittura la piantagione di intere pinete. La realizzazione di una linea cosi' complessa richiese molto tempo e l'intera tratta venne inaugurata il 18 settembre 1897, dopo cinque anni dall'inaugurazione del primo tratto Sulmona - Cansano, avvenuto il 18 settembre 1892. Per tanti anni la linea ferroviaria ha resistito a problemi di organizzazione e di crisi economiche.Poi nel 2011 la Regione Abruzzo non si e' mostrata piu' disposta a tenere in piedi il servizio, motivando tale scelta con gli alti costi dovuti al trasporto di pochi passeggeri con automotrici in composizione singola. A partire dall'11 dicembre 2011 sono state quindi soppresse le ultime due coppie di treni . ''Quella della riapertura della tratta Sulmona-Carpinone - spiega l'Associazione culturale 'Le rotaie' Molise - va considerata come un punto di partenza e non di arrivo della battaglia per la difesa ed il potenziamento di questa infrastruttura. Non c'e' tempo per adagiarsi: riteniamo che questo sia il momento per insistere presso le regioni interessate affinche' questa preziosa ed ultima opportunita' non venga sprecata. Motivo per il quale non bisogna tralasciare il progetto di ripristino dei collegamenti interregionali Abruzzo-Molise-Campania, che ne garantirebbero l'introito necessario''.

 

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