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Pubblicato il 25/06/2015 22:10

Approvata la riforma della scuola

Il governo incassa la fiducia sul ddl Scuola al Senato, con 159 si' e 112 no, 47 i voti di scarto e 2 voti in meno rispetto alla maggioranza assoluta. Numeri che inducono Lega e Forza Italia a chiedere al presidente del Consiglio di "prendere atto che non ha piu' la maggioranza assoluta a palazzo Madama" e quindi deve recarsi al Colle dal presidente della Repubblica, perche' "ora le dimissioni sono un atto dovuto", spiega Roberto Calderoli.

Ma la maggioranza tira dritto. Giannini, subito dopo l'ok dell'Aula, ha inviato un sms a Renzi di soddisfazione: "Ce l'abbiamo fatta". Sempre il ministro, poi, rivendica: "Il provvedimento e' molto chiaro, i soldi sono li', ci sono 3 miliardi dal prossimo anno. Confermiamo le 100 mila assunzioni".

Tuttavia, la maggioranza perde qualche pezzo: tre i senatori Ncd che non votano la fiducia (Esposito e Bonaiuti, entrambi assenti per motivi di salute, viene riferito, e Giovanardi). Defezioni anche tra le file del Pd: Tocci, Mineo, Ruta e Casson non votano la fiducia (Casson, pero', risulterebbe assente 'giustificato'). Vota a favore della fiducia il presidente emerito della Repubblica e senatore a vita, Giorgio Napolitano, con sottofondo i cori di protesta dei grillini. Ed e' proprio la protesta delle opposizioni (dentro e fuori il Parlamento) a fare da contraltare al voto di fiducia: la Lega srotola striscioni in Aula con su scritto: "Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana".


I piu' agguerriti sono i 5 Stelle, che accusano Renzi di "uccidere la scuola pubblica" e gridano allo "scempio". Rincara la dose Beppe Grillo che sul suo blog accusa il governo di "ignoranza e arroganza". Tranchant Luigi Di Maio: "Renzi e il Pd in una sola settimana salvano Castiglione, non sospendono De Luca, fanno un decreto che regala di 3 miliardi alle banche e soprattutto votano la fiducia sul ddl scuola. Vai Renzi! Verso lo 0% ed oltre". Per il leader di Sel, Nichi Vendola, "quello che non e' riuscito alla Gelmini contro scuola pubblica, lo sta facendo Renzi. Hanno fatto un deserto".
Ma il governo esprime soddisfazione, e Area popolare rivendica il risultato ottenuto dal partito: "Ok riforma scuola. Ok sostegno a paritarie, liberta' educativa, no a teorie gender. La forza e il coraggio di cambiare davvero", twitta Angelino Alfano. E il ministro Dario Franceschini spiega: "Con l'approvazione del ddl scuola finalmente si risolvono problemi che ci siamo trascinati per anni". La riforma della scuola dovra' ora passare all'esame della Camera, dove le opposizioni gia' preparano le barricate. La conferenza dei capigruppo ha calendarizzato con tempi rapidi l'iter del ddl: l'approdo in Aula a Montecitorio e' stato fissato per il prossimo 7 luglio e l'esecutivo punta al via libera finale prima della pausa estiva, senza escludere un nuovo ricorso alal fiducia, qualora il numero degli emendamenti dovesse essere elevato.

 

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