Silvio Berlusconi e' in campo per le Regionali ma tutto quello che dice rimanda a Roma e al progetto dei moderati di tornare al governo. Anche nel secondo giorno di campagna elettorale in Campania a sostegno di Stefano Caldoro, prima a Caserta e poi a Salerno, il leader di Forza Italia si scaglia contro il premier Matteo Renzi, che dice di voler mandare a casa come fece nel 2000 con D'Alema. E detta l'agenda agli azzurri per i prossimi due anni partendo da un presupposto. "Sono sicuro - dice - che non si andra' a votare prima del 2018: ora abbiamo davanti a noi due anni e mezzo per un'opera missionaria di convincimento su quei moderati che non vanno a votare".
Berlusconi parla a Caserta, dove lo attendono i lavoratori della Whirlpool di Carinaro alle prese con la decisione della multinazionale americana di chiudere lo stabilimento. Ottocento posti di lavoro a rischio. Berlusconi riceve sei lavoratori. Promette loro di prendere la questione a cuore e lascia intravedere, con quella che forse e' qualcosa di piu' di una semplice battuta, piste cinesi cui proporre di rilevare il sito industriale ("con loro sto trattando anche la cessione del Milan"), dice.
Caserta, feudo un tempo di Nicola Cosentino e da sempre generosa con il Cavaliere, riserva anche altre soddisfazioni al leader di Forza Italia che si concede un piccolo bagno di folla degno dei bei tempi salendo sul predellino della sua auto al momento dei saluti dopo aver arringato nell'aula strapiena della Provincia un centinaio di amministratori locali. Il tutto mentre l'inseparabile Francesca Pascale si concede con pazienza infinita alle richieste di selfie. A salutare Berlusconi c'e' anche Nunzia De Girolamo (oggi Ncd), una che con l'ex premier non ha mai rotto del tutto. Berlusconi chiama a raccolta i moderati per quella che definisce "una crociata". "Credo - spiega - che il momento di democrazia sospesa sia un momento pericoloso perche' se i moderati non riescono a trovare l'intelligenza di stare assieme ci dovremo tenere questo governo chissa' quanti anni. Da qui la necessita' di mettere in campo una crociata da lanciare in tutte le province italiane per "convincere i moderati che non vanno a votare, che sono piu' del 50%, ad andare a votare per. Ho detto che stavo a bordocampo, ma saro' ancora in campo per far si' che gli italiani veri, i moderati, possano capire questa situazione che incombe su di noi". Successivamente a Salerno, in casa del rivale di Caldoro, Vincenzo De Luca, rincara la dose cosi': "Se ripetiamo il miracolo del 2000, quando ci davano perdenti e vincemmo, mandiamo a casa il governo Renzi, come allora facemmo con D'Alema".
E a De Luca, assente nei comizi di ieri di Berlusconi, riserva un primo affondo gia' a Caserta: "Ho visto i conti di Salerno, il suo modello di gestione finanziaria e' disastroso e il pensiero che si potrebbe applicare alla Regione mi ha fatto venire i brividi. Non possiamo correre il rischio che la Campania ricada nelle mani della sinistra". Scintille, anche oggi, fra De Luca e Caldoro che in giornata ha incassato il sostegno di Pierferdinando Casini e la conferma, da Standard & Poor's, del rating BBB- con outlook stabile per la Regione Campania. "Il giudizio di S&P conferma la buona amministrazione; oggi recuperiamo posizioni e ci mettiamo in linea con il rating dell'Italia", e' il commento del Governatore che su De Luca dice: "Non distinguo piu' l'originale dall'imitazione di Crozza. Con la differenza che Crozza e' eleggibile".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: