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Pubblicato il 21/01/2014 18:06

Gianni Cuperlo si dimette da presidente del Partito Democratico

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 Gianni Cuperlo si e' dimesso da presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd. Lo annuncia lo stesso Cuperlo, con una lettera al segretario Matteo Renzi, pubblicata su Facebook. "Mi dimetto perche' sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non puo' piegare verso l'omologazione, di linguaggio e pensiero. Mi dimetto perche' voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere". Lo scrive Gianni Cuperlo, nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni da presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd. "Mi dimetto perche' voglio avere la liberta' di dire sempre quello che penso - prosegue Cuperlo nella lettera rivolta al segretario Matteo Renzi e pubblicata su Facebook -. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che cio' appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacita'. Auguro buon lavoro a te e a tutti noi". 

"Non nutro alcun sentimento di invidia e tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturita'". Lo scrive Gianni Cuperlo, nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni da presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd. "Non mi dimetto, quindi, per 'livore'. E neppure per l'assenza di un cenno di solidarieta' di fronte alla richiesta di dimissioni avanzata con motivazioni alquanto discutibili - prosegue -. Non mi dimetto neppure per una battuta scivolata via o il gusto gratuito di un'offesa. Anche se alle spalle abbiamo anni durante i quali il linguaggio della politica si e' spinto fin dove mai avrebbe dovuto spingersi, e tutto era sempre e solo rubricato come 'una battuta'".

 "Il punto e' che ancora ieri, e non per la prima volta, tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale". Lo scrive Gianni Cuperlo, nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni da presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd. "Il punto e' che ritengo non possano funzionare un organismo dirigente e una comunita' politica - e un partito e' in primo luogo una comunita' politica - dove le riunioni si convocano, si svolgono, ma dove lo spazio e l'espressione delle differenze finiscono in una irritazione della maggioranza e, con qualche frequenza, in una conseguente delegittimazione dell'interlocutore - conclude Cuperlo -. Non credo sia un metodo giusto, saggio, adeguato alle ambizioni di un partito come il Pd e alle speranze che questa nuova stagione, e il tuo personale successo, hanno attivato. Tra i moltissimi difetti che mi riconosco non credo di avere mai sofferto dell'ansia di una collocazione"

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