La decisione di anticipare il Consiglio nazionale al 16 novembre infiamma il Popolo della liberta'. Nel pomeriggio i 'governativi' si sono incontrati al Senato per fare il punto, sarebbero oltre 300 le sottoscrizioni raccolte al documento in otto punti. L'elemento chiave e' il sostegno all'esecutivo. Il governo deve andare avanti per realizzare le riforme, ''noi vogliamo - si legge - che il governo abbia respiro sufficiente per realizzare con un'ampia condivisione quelle riforme costituzionali che possono dare all'Italia sviluppo''. Anche se non c'e' un chiaro riferimento, l'idea e' quella di proseguire l'esperienza del governo Letta pure in caso di decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Alla riunione, alla quale hanno partecipato solo i senatori del Pdl vicini ad Angelino Alfano, non ha preso parte il segretario del partito, era invece presente il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello.
A non convincere i filogovernativi e' anche il passaggio a Forza Italia e quello che sarebbe il nuovo assetto del partito. ''Se FI e' un partito estremista guidato da un gruppo estremista io non c'entro'', afferma Fabrizio Cicchitto, senza mezzi termini. Ed e' proprio l'ex capogruppo Pdl alla Camera che ha infiammato il dibattito gia' da questa mattina esprimendo le sue perplessita' sulla decisione di anticipare il Consiglio nazionale inizialmente previsto per l'8 dicembre. ''Se veramente si vuole trovare un accordo, prima si cerca l'intesa, e poi si chiama il Consiglio'', spiega Cicchitto, che non esclude la possibilita' di disertare i lavori: ''E' una partita tutta da vedere. La riunione e' prevista per il 16, c'e' tutto il tempo per riflettere e per decidere''.
Piu' possibilista, nel tentativo di smorzare i toni e di trovare ancora un'intesa con l'ala del partito vicina a Berlusconi, e' il ministro Maurizio Lupi: ''Quando si pensa a lavorare seriamente per l'unita' del nostro partito, riconoscendo la leadership di Berlusconi e per costruire un grande partito non si pensa a disertare''. Ma le parole di Cicchitto scatenano le reazioni dei falchi del Pdl, intenti anche loro a raccogliere le firme sul documento approvato dall'ufficio di presidenza il 25 ottobre. ''A proposito delle considerazioni odierne dell'onorevole Cicchitto, esistono momenti in cui occorre andare all'essenziale delle questioni. Se qualcuno (spero non Cicchitto) - replica Daniele Capezzone - avesse in mente un appoggio al governo (a qualunque governo, non solo a questo), per cosi' dire 'a prescindere', allora si configurerebbe uno schema politico di nostra totale subalternita'''. Nel frattempo si presenta un altro nodo da sciogliere in vista del CN: il voto segreto sui documenti proposto oggi dal senatore Roberto Formigoni.
''Il nostro documento e' ufficiale e le firme (tante!) stanno arrivando. Ovviamente si dovra' votare a scrutinio segreto'', scrive l'ex governatore della Lombardia al quale replica il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: ''La proposta puo' essere messa ai voti dell'Assemblea ma di solito c'e' il voto segreto quando si tratta di persone, quando ci sono scelte politiche le decesioni vanno prese a viso aperto''.
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