gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » LEGGE ELETTORALE, ALFANO DIFENDE LE PREFERENZE
Pubblicato il 26/01/2014 12:12

Legge elettorale, Alfano difende le preferenze

alfano, legge elettorale

 Il presidente del Consiglio "e' espressione del Pd, e se il Pd sostiene Letta il governo va avanti, in caso contrario no. Si riuniscano e decidano cosa fare, il paese non puo' pagare le liti interne al Pd". Cosi' il vicepremier Angelino Alfano, a margine della manifestazione del Ncd a Teramo. 

"Per noi l'obiettivo e' che l'elettore possa scegliere il deputato, e proprio perche' stiamo superando il Porcellum, mi chiedo perche' fare torto agli italiani e tenersi la parte peggiore di quella legge elettorale. Non capisco proprio, e' inspiegabile, per Forza Italia e' diventata una materia teologica, ed e' impossibile discuterne. Chiedo a Forza Italia di non fare questo torto agli italiani". Lo ha dichiarato il ministro degli Interni e leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano a Teramo per un evento elettorale.

Alfano ha poi proseguito spiegando che quella dei listini "e' la parte piu' odiosa, perche' cinque nomi o sei nomi in lista non cambia nulla: la nostra proposta centrale e' che i cittadini possano scegliersi il proprio rappresentante, come accade per le Comuni, per le Regioni e per le Europee". Sulle preferenze, Alfano, spiega che "Renzi dice che e' una scelta di Forza Italia, Grillo e' disposto, il Pd presenta emendamenti, quindi se Forza Italia vuole evitare questo torto agli italiani basta che dica si' alle preferenze". Alfano poi riferendosi alla soglia di sbarramento ha confermato che "noi di NCd non abbiamo nessuna preoccupazione per lo sbarramento, i sondaggi ci danno come quarta forza del paese e questo risultato verra' consolidato".

A margine dell'iniziativa elettorale del Nuovo Centrodestra a Teramo il vicepremier Angelino Alfano ha parlato anche della tenuta del governo in riferimento alle riforme in arrivo e ha spiegato che il presidente del Consiglio "e' espressione del Pd, e se il Pd sostiene Letta il governo va avanti, in caso contrario no. Si riuniscano e decidano cosa fare, il paese non puo' pagare le liti interne al Pd. Per anni quando il presidente del Consiglio era espressione del Pd la vita del governo e' stata condizionata negativamente dalle dinamiche interne al partito, ma il paese non puo' sobbarcarsi l'onere e il peso dei litigi interni a quel partito". 

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1