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Pubblicato il 06/05/2015 23:11

Matteo Renzi apre alle modifiche sulla riforma della scuola

Matteo Renzi convoca il Pd e "riapre" al confronto sulla "Buona scuola". "Dobbiamo ascoltare chi protesta, spiegare meglio quello che stiamo facendo e anche essere disponibili ad integrare la riforma", e' la linea che il premier da' ai parlamentari delle commissioni, annunciando per domani una giornata di incontri tra i vertici dem, le associazioni di categoria ed i sindacati. Un passaggio prima di votare le modifiche al ddl, gia' in discussione in commissione, prima di quello che si annuncia come un tour de force per approvare il 19 la riforma a Montecitorio. Fermi restando i cardini della riforma, l'autonomia scolastica in primis, ed i tempi, il premier e' pronto a migliorare la riforma per non deludere gli insegnanti verso i quali, spiega nella riunione, "sono molto attento e rispettoso perche' devono decidere sul futuro dei nostri figli". Non sono quindi le barricate dei sindacati ad impensierire il leader Pd ma la protesta dei docenti ai quali, sostengono i renziani, "in molti casi la riforma non e' stata spiegata bene viste le molte scempiaggini che sono girate". Le ragioni della riforma e l'ascolto sono gli obiettivi degli incontri di domani: il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini ed il presidente dem Matteo Orfini vedranno tutti, dalle associazioni degli studenti fino, alle 14, ai vertici di Cgil, Cisl e Uil. "L'altissima partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni dimostra che il coinvolgimento della scuola nei processi di riforma e' essenziale", replicano in modo unitario le sigle sindacali che a loro volta chiedono un incontro "urgente" con le commissioni parlamentari, con i presidenti delle Camere e con il premier stesso. In commissione, in attesa degli incontri di domani, sono stati accantonati proprio gli articoli della riforma piu' spinosi. L'orientamento, confermano fonti Pd, e' di rivedere i poteri del preside. "Purtroppo non possiamo assumere tutti i precari...", si e' rammaricato il premier, convinto pero' che la scelta del governo mettera' in parte fine alla giungla delle graduatorie. Una soluzione che l'Anief contesta: "Le Gae non possono essere chiuse: sarebbe un atto dalle conseguenze gravissime. Se il testo di riforma non cambia, siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi". Difficile, invece, che divida un'altra novita' interessante che sta emergendo: il 5x1000 sara' ad hoc per la scuola e questo, spiegano ai vertici del Pd, "vuol dire 500 milioni in piu'". Al termine degli incontri di domani, Renzi tirera' le fila delle proposte. Prima del rush finale in commissione e in vista dell'arrivo della riforma, il 14, in Aula. Per arrivare il 19 all'approvazione alla Camera - il testo deve poi andare al Senato ed arrivare al via libera definitivo entro meta' giugno - si annunciano sedute-fiume. "Per affrontare 700-800 emendamenti - spiegano al Pd - o si trova un accordo con i gruppi o sara' un tour de force, sedute notturne incluse".

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