I 'cugini' di Forza Italia sono dei "poltronisti incoerenti". Lo mette per iscritto, Beatrice Lorenzin. Si era sentita accusare di attaccamento alla poltrona, insieme agli altri ministri Pdl, passati a Ncd. E invece adesso, dopo l'uscita di Silvio Berlusconi dal Parlamento e l'addio di FI alla maggioranza, sul tavolo di Enrico Letta tardano ad arrivare le dimissioni di cinque dei sei sottosegretari in quota azzurra. "Si vendono tutti per una sedia", scuote la testa Berlusconi. "E' la conferma che c'e' chi sta li' soltanto per una carica", dice. E, spiegano i suoi interlocutori, non si riferisce solo ai sottosegretari FI. "Non resto al governo con traditori e giustizialisti", dice Gianfranco Micciche', l'unico dei sei sottosegretari 'azzurri' ad aver rassegnato al momento le dimissioni. Che "arrivano - ironizza Letta - con il contagocce". E di sicuro non arriveranno tutte. Perche' se Jole Santelli e Walter Ferrazza hanno annunciato di averle presentate si', ma nelle mani di Berlusconi, non hanno intenzione di lasciare il governo ne' il tecnico Cosimo Ferri ne' Rocco Girlanda, che ha deciso di passare a Ncd. Mentre tacciono per ora Bruno Archi e Marco Flavio Cirillo.
Le mancate dimissioni "mi fanno sorridere", commenta Angelino Alfano, che pero' dice no a un rimpasto. "Non si puo' essere sottosegretari di lotta e di governo", avverte Gaetano Quagliariello. Ma e' anche contro i presidenti di commissione (FI ne ha 2 al Senato, 4 alla Camera), che punta il dito Ncd. Nunzia De Girolamo chiede il passo indietro di chi, come Nitto Palma, era stato eletto presidente dalla maggioranza delle larghe intese. Ma il senatore campano replica: "Si dimetta lei e lo faro' anch'io". Insomma, i forzisti non hanno intenzione di lasciare i ruoli istituzionali nelle Camere. E sono inamovibili, fino alla verifica di meta' legislatura. Ma quanto ai sottosegretari Raffaele Fitto puntualizza: "E' una loro scelta personale, FI in ogni caso e' all'opposizione in modo chiaro".
Da Arcore, intanto, ai suoi interlocutori Berlusconi spiega di volersi concedere un momento di riposo, fino a lunedi', dopo giorni intensi. Intende raccogliere le idee per poi la prossima settimana riprendere l'opera di rilancio e riorganizzazione del partito. Nel weekend dell'8 dicembre il Cav, per il quale i forzisti tendono a escludere l'ipotesi di una candidatura alle europee in un Paese straniero, dovrebbe tornare sulla ribalta da leader dell'opposizione. E anche per sottrarre spazi sulla scena politica al 'battesimo' di Ncd, i parlamentari sabato 7 sono mobilitati con conferenze stampa in ogni provincia d'Italia. Mentre in contemporanea con le primarie Pd, l'8 Berlusconi in persona officera' una kermesse dei club Forza Silvio. Ma a occupare i pensieri del leader di FI in queste ore sono soprattutto le nuove notizie dal fronte giudiziario, che alimentano in lui la sensazione dell'assedio delle procure e il timore di una eclatante richiesta di arresto ("E' un perseguitato", si dice convinto Alfano). Nelle motivazioni del processo Ruby 2 i giudici di Milano ipotizzano infatti per lui e per i suoi legali Ghedini e Longo, oltre che per alcune ospiti ad Arcore, il reato di corruzione in atti giudiziari. E aprono la strada a un nuovo processo, il temuto Ruby ter.
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