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Pubblicato il 19/01/2014 08:08

Renzi incontra Berlusconi, distensione con Letta

berlusconi, renzi

 Segnali di distensione tra Enrico Letta e Matteo Renzi. Il segretario del Pd concorda con Silvio Berlusconi un percorso che comprende non solo la legge elettorale ma anche la riforma del titolo V della Costituzione. Un programma di medio termine che nei fatti allontana il rischio di elezioni imminenti. Un dato che deve essere stato colto a Palazzo Chigi come una apertura a procedere insieme nel delicato processo riformatore del Paese. Tanto che il presidente del Consiglio fa trapelare il suo apprezzamento per l'esito dell'incontro tra il sindaco e il Cavaliere. "Pare andare nella buona direzione. Siamo da sempre convinti della necessita' della riforma costituzionale e della legge elettorale che tenga insieme le forze della maggioranza e i principali partiti dell'opposizione", si commenta a Palazzo Chigi interpretando il pensiero del premier che comunque non demorde su un punto che ritiene importante: appunto, quello della legge condivisa. Un passaggio importante per compattare al massimo la maggioranza e rassicurare un Angelino Alfano sempre piu' in allarme circa le intenzioni del duo "Matteo-Silvio" in merito di rafforzare il bipolarismo e frenare i piccoli partiti. Per il resto, Letta risponde al segretario del Pd solo con parole di sostegno: "Utile che in questi giorni si stiano accelerando, a partire dall'iniziativa del segretario, i tempi di un processo riformatore assolutamente necessario. E crediamo fondamentale - fa sapere - che gia' prima delle elezioni europee si arrivi ad avere la nuova legge elettorale e le prime due letture della riforma costituzionale sul titolo V e sulla fine del bicameralismo paritario". Passaggi che richiedono tempo, ben oltre la finestra delle prossime elezioni europee, prima di tornare al voto nazionale. Un dato che si conferma anche in ambienti renziani. Nella sostanza, l'accordo complessivo siglato con il Cavaliere allontana la possibilita' di elezioni politiche anticipate e abbinate alle europee del 25 maggio. Ma a questo punto Renzi auspica che il premier lo lasci un po' piu' libero di lavorare sulla legge elettorale tenendo anche conto (e questa sarebbe un'altra rassicurazione al presidente del Consiglio) che i termini dell'intesa con Berlusconi prevedono la volonta' di trovare un punto di caduta sulla riforma piu' ampiamente condivisibile e che venga incontro anche alle richieste di Angelino Alfano

"Si scordino di fare la legge elettorale senza noi. Non possono farla e non la faranno" dice il leader Ncd,  "perche' non siamo un piccolo partito". Giusto e naturale – e' il ragionamento che viene fatto dai rappresentanti di Ncd alla convention di Pesaro – che il segretario del Pd incontri Berlusconi. Ma – spiega il presidente di Ncd Renato Schifani – "gli accordi vanno fatti a piu' mani, quindi anche con Ncd", che fa parte della maggioranza. "Se poi Renzi vuole fare un governo con Berlusconi - chiosa - vada pure avanti". Non meno tranchant il commento del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi: va bene il dialogo, ma "e' inaccettabile che due partiti decidano di eliminare per legge gli altri". Ad Alfano preme soprattutto ribadire la strategicita' di Ncd – "togliete i nostri voti dai sondaggi e il centro destra diventa terzo polo" -, ma anche il fatto che dal suo partito vengono "proposte di buon senso: uno sbarramento vero per non sottostare al ricatto dei partitini, l'indicazione chiara del premier da parte di colazioni prima delle elezioni per sapere subito chi governa e l'esistenza delle stesse coalizioni". L'Ncd non vuole essere ricondotto "all'ovile", cioe' nell'orbita di Forza Italia "per legge". E Alfano cerca di mettere alle strette il tandem Renzi-Cavaliere sulle liste bloccate: se l'accordo tra loro le prevede, "lo dicano chiaramente". La manifestazione di Pesaro e' l'occasione per rilanciare l'orgoglio del Nuovo Centro Destra, "un grande partito" che ha avuto "il coraggio di rompere con il Pdl". "Renzi preferisce parlare con Verdini? - ironizza il ministro Gaetano Quagliariello -, io ho rotto con il mio partito proprio per non dovere avere piu' a che fare con Verdini". "Noi abbiamo la nostra idea, la difenderemo - insiste Alfano -. Siamo quelli che non vanno giu' alla sinistra perche' siamo il nuovo Centro destra. E non piacciamo a molti del centro destra che amavano il vecchio: si rassegnino, e' arrivato il Nuovo Centro Destra". Ufficialmente nessun contatto in queste ore tra il vice premier e Renzi: "Ci siamo sentiti nei giorni scorsi e ci risentiremo nei prossimi", risponde Alfano ai giornalisti, come a rassicurare sulla situazione: dopo avere fissato alcuni paletti sui contenuti, il dialogo e' ancora aperto.

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