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Pubblicato il 18/05/2013 07:07

Sondaggio Demopolis analizza il Movimento 5 Stelle

l'aria che tira

Con il successo elettorale di fine febbraio, il Movimento 5 Stelle rappresenta ormai uno dei tre poli del sistema politico italiano. Come emerge dal trend rilevato negli ultimi due anni per Otto e Mezzo (La7) dall'Istituto Demopolis, la formazione di Grillo è passata dal 3,5% del maggio 2011 al 25,6% delle Politiche, per attestarsi oggi - con una lieve flessione - intorno al 23%. Un consenso in costante mutazione, dentro un mercato elettorale molto instabile. Del tutto centrale, nella scelta di quasi un elettore su due del M5S, risulta l'esigenza di un radicale rinnovamento della classe politica in Italia. Il 33% ha votato Grillo, auspicando una maggiore trasparenza nelle attività parlamentari ed un taglio deciso dei costi della politica. Non stupisce pertanto che sia appena il 2% dell'elettorato a ritenere che i parlamentari del Movimento debbano trattenere la diaria, quella somma integrativa data ai membri di Camera e Senato a titolo di rimborso spese. 3 elettori su 10 del M5S sostengono che i propri parlamentari debbano restituire mensilmente la parte della diaria non spesa e non rendicontabile.

Per il 68% degli intervistati dovrebbero farlo i parlamentari di tutti i partiti. A dividere maggiormente gli elettori di Grillo resta invece, ancora oggi, il no al Centro Sinistra nelle settimane successive al voto. Se per il 62% di chi ha votato il Movimento si è trattato di una scelta coerente, quasi un elettore su tre di Grillo ritiene che sia stata un'opportunità mancata per poter incidere seriamente sulle politiche di governo. Un tema, quello del mancato accordo di Governo tra Centro Sinistra e M5S, che divide in egual modo l'opinione degli italiani: il 38% sostiene che si tratti di un pericolo scampato per il Paese, il 37% che sia stata invece un'occasione mancata per un Governo di rinnovamento. Uno su quattro ritiene che quella di Grillo sia stata una scelta facilmente prevedibile sin dall'inizio, inutilmente perseguita da Bersani.

In ogni caso, sulle scelte di Grillo si è concentrata l'attenzione mediatica in queste ultime settimane. Per il 67% dei suoi elettori, intervistati da Demopolis, il Movimento 5 Stelle si è dimostrato in linea con le attese pre-elettorali. Per meno di un intervistato su dieci superiore alle aspettative. Per un quarto un po' deludente. Le valutazioni critiche toccano invece il 56% tra tutti gli elettori italiani. Se si tornasse oggi alle urne - secondo il Barometro Politico Demopolis - 81 elettori su 100, oltre 7 milioni, confermerebbero il voto espresso alle ultime Politiche al Movimento 5 Stelle. 7 su 100 sceglierebbero altri partiti, il 12% di chi ha votato Grillo in febbraio preferirebbe oggi astenersi. Elettorato del tutto trasversale, molto mobile, quello del M5S: poco più di un terzo di chi lo vota si definisce di Sinistra o di Centro Sinistra. Il 23% si colloca nel Centro Destra, aveva votato PDL o Lega nel 2008. La maggioranza relativa, il 40%, si dichiara invece politicamente non collocato. È una trasversalità che - secondo l'analisi dell'Istituto diretto da Pietro Vento - si coglie anche nella capacità di attrarre consensi superiori alla media in alcune specifiche categorie sociali. Grillo conquista il 38% dei voti tra disoccupati e giovani in cerca di lavoro; il 35% tra gli operai: due tra le fasce deboli che tradizionalmente guardavano ai partiti di Sinistra. Il Movimento ottiene anche il 34% tra quei lavoratori autonomi che nel recente passato avevano quasi sempre scelto il Centro Destra di Berlusconi.

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