Un giovane italiano su tre si dice 'disgustato' dai partiti. A dirlo e' una ricerca, curata dall'Universita' Cattolica e realizzata da Ipsos con il sostegno della Fondazione Cariplo. I dati sono stati ottenuti da un campione, rappresentativo su scala italiana, di 9.000 giovani tra i 18 e i 29 anni. Secondo lo studio il 30% dei giovani si colloca nel centrosinistra, il 17% nel centrodestra, il 14,5% si posiziona attorno al centro. Vince pero' chi rifiuta qualsiasi collocazione e la logica destra/sinistra: pari al 38,5%
Tra i giovani a collocarsi nel centrosinistra sono di piu' le femmine, ma anche chi vive nel centro Italia e chi proviene da famiglia con status sociale medio-alto. Viceversa a posizionarsi nel centrodestra sono, in senso relativo, di piu' i maschi, chi vive nel Nord e con origini sociali basse. Alle prossime elezioni il 21% dei giovani pensa di non votare o votare scheda bianca (si sale al 23% tra le femmine; al 25% tra chi e' di status sociale basso). Il 24% pensa che andra' a votare ma non e' ancora sicuro sul partito che indichera'. Gli indecisi, tuttavia, sono in forte riduzione nel tempo. Il 55% ha idee chiare su chi votare, comprendendo tra questi anche un 14% che considera il partito scelto solo 'il meno peggio'. La formazione delle idee politiche avviene per la maggioranza relativa (30%) all'interno della famiglia (si sale al 38% per le femmine); mentre con l'aumentare dell'eta', le scelte diventano meno legate alla famiglia (dal 34% nella fascia di eta' 18-21, si scende al 26% tra i 22-25 anni e al 21% nella fascia 26-29).
Quasi un intervistato su tre (29%), poi, si dice disgustato dai partiti. Gli impegnati sono il 5%, un valore analogo alla percentuale di giovani che dicono di continuare ad aver fiducia nei partiti. Minoritaria e' anche la quota di chi e' indifferente (5%), ovvero non e' interessato e non segue la politica. Un ulteriore 5% non si pronuncia. Il 23% e' critico rispetto all'offerta attuale, ma vorrebbe dare un contributo positivo per migliorarla. Secondo i giovani le politiche per la crescita e l'innovazione del Paese sono quelle considerate piu' importanti dai giovani (quasi uno su tre lo indica come primo obiettivo per la politica). Dopo la crescita c'e' la riduzione delle disuguaglianze e la protezione delle fasce piu' deboli (23%).
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: