Aumentano del 6 per cento le esportazioni in quantita' di pasta Made in Italy e se il trend verra' mantenuto nel 2013 si raggiungera' il massimo storico di spaghetti e penne tricolori consumati all'estero, con 2 miliardi di chilogrammi. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'articolo del Wall Street Journal "Gli italiani stanno perdendo il gusto per la pasta" sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre. "In realta' i consumi di pasta delle famiglie italiane nel 2013 - sottolinea la Coldiretti - hanno tenuto piu' degli altri prodotti con un calo di appena l'1,3 per cento mentre si e' contratta la spesa (-8,9 per cento) per la tendenza ad acquistare confezioni low cost. Complessivamente la domanda di pasta italiana nel mondo e' pero' aumentata ed in Italia e' presente tutti i giorni sulle tavole di dieci milioni di italiani che ne consumano circa 1,5 milioni di tonnellate all'anno, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro. Gli italiani sono i maggiori consumatori mondiali, con circa 26 chili per persona nell'ultimo anno, una quantita' che e' stata tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta salgono e si piazzano dietro al nostro Paese il Venezuela, con 13 chili all'anno a testa, e la Tunisia, con 12 chili all'anno pro capite. L'Italia - conclude la Coldiretti - e' leader anche nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate) ma la novita' di quest'anno e' il boom delle paste realizzate con grano 100 per cento italiano".
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