Boom di sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi sono cresciute del 22% arrivando a sfiorare quota 140 miliardi di euro. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito e' quella delle imprese (95 miliardi). Le "rate non pagate" dalle famiglie valgono oltre 30 miliardi mentre quelle delle imprese familiari piu' di 12 miliardi. A 1,8 miliardi ammontano invece le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze ora corrispondono al 9,6% dei prestiti bancari (1.448,4 miliardi), in aumento rispetto al 7,6% di un anno fa. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi Unimpresa
Secondo lo studio dell'associazione, basato su dati della Banca d'Italia, in totale le sofferenze sono passate dai 114,2 miliardi di luglio 2012 ai 139,7 miliardi di luglio 2013 (+22,3%) in aumento di 25,5 miliardi. Nel dettaglio, la quota delle imprese e' salita da 75,7 miliardi a 95,3 (+25,8%) in aumento di 19,5 miliardi. La fetta relativa alle famiglie e' cresciuta da 26,3 miliardi a 30,1 miliardi (+14,2%) in salita di 3,7 miliardi. Per le imprese familiari c'e' stato un aumento di 1,7 miliardi da 10,6 miliardi a 12,4 miliardi (+16%). Le "altre" sofferenze sono passate invece da 1,4 a 1,8 miliardi (+36,9%) con 422 milioni in piu'. Parallelamente negli ultimi dodici mesi le banche hanno tagliato quasi 50 miliardi di euro a imprese e famiglie. Per le aziende la riduzione dei finanziamenti e' stata di 41,6 miliardi (-4,71%), mentre per i cittadini il calo ha raggiunto 6,2 miliardi (-1,02%). Complessivamente, dunque, da luglio 2012 a luglio 2013 la diminuzione dei prestiti bancari al settore privato e' stata di 47,9 miliardi (-3,20%).
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