Le famiglie italiane fanno sempre piu' la spesa al discount e rinunciano allo shopping di vestiti e scarpe. La diminuzione dei consumi, infatti, come si legge nella Relazione annuale di Banca d'Italia, ha interessato soprattutto gli acquisti dei beni durevoli e semidurevoli (in cui si comprende la voce vestiario e calzature, ma anche mobili ed elettrodomestici), entrambi scesi a -5,2%, mentre i consumi di beni non durevoli, di cui quasi la meta' e' rappresentata dai consumi alimentari, sono scesi del 3,4%. Cambiano, pero', non solo i consumi ma anche le abitudini: in base ai dati dell'indagine intermedia sulle famiglie italiane condotte da Banca d'Italia nel 2013, negli ultimi tre anni e' aumentata la frequenza di acquisto di beni alimentari presso i discount. Circa un quarto delle famiglie, e in particolare quelle nella fascia di eta' tra i 45 e i 64 anni, ha dichiarato di aver acquistato beni alimentari di qualita' inferiore rispetto al passato.
La crisi spaventa le famiglie italiane, che hanno sempre piu' paura di spendere. I consumi, dunque, per effetto anche della sfiducia nei confronti del futuro e da una maggiore propensione al risparmio, calano molto piu' di quanto calino i redditi. E' quanto segnala la Relazione annuale della Banca d'Italia, evidenziando che nel 2013 la spesa delle famiglie e' scesa del 2,6%, a fronte di un calo del reddito disponibile dell'1,1%. La flessione dei consumi si e' progressivamente attenuata nel corso dell'anno, fino ad arrestarsi nell'ultimo trimestre, in concomitanza con il deciso miglioramento del clima di fiducia e la stabilizzazione del reddito disponibile. Tuttavia, spiegano i tecnici di Via Nazionale, la spesa delle famiglie e' ancora inferiore di circa l'8% a quella rilevata prima dell'avvio della crisi finanziaria globale.
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