"Il mercato immobiliare delle abitazioni subisce un vero crollo nel 2012, perdendo oltre 150 mila compravendite rispetto all'anno precedente: si tratta del peggior risultato dal 1985, quando le abitazioni compravendute erano state circa 430 mila". E' quanto si legge nel "Rapporto immobiliare 2013" realizzato dall'osservatorio dell'Agenzia delle entrate in collaborazione con l'Abi. Rispetto al 2011 i volumi di compravendita calano del 25,7% mentre il valore complessivo di scambio scende, parallelamente, di quasi 27 miliardi di euro.
"Il volume di compravendite di abitazioni in Italia, nel 2012, con la sola esclusione dei Comuni delle province di Trento e Bolzano - si legge nello studio - e' stato pari a 448.364 ntn (numero transazioni normalizzate), il -25,7% rispetto al 2011 (603.176 ntn)".
Il calo e' stato inferiore per i capoluoghi (-24,8%) e maggiore nei comuni non capoluoghi (-26,1%). "Nel corso del 2012, inoltre, il tasso tendenziale trimestrale delle compravendite (rapporto tra i valori del ntn nei semestri omologhi) ha mostrato segni sempre negativi e crescenti a partir dal -19,5% del primo trimestre fino a raggiungere il -30,5% nell'ultimo trimestre dell'anno".
Riguardo ai volumi, la vendita di abitazioni ha segnato un valore totale di 46,4 milioni di metri quadri, -25,4% rispetto al 2011, con una superficie per unita' abitativa compravenduta pari a 104 metri quadri. Una forte diminuzione anche per il valore di scambio complessivo, stimato in 75,4 miliardi di euro, quasi 27 miliardi in meno del 2011.
L'unico dato che, secondo lo studio, "tiene" e' lo "affordability index" cioe' l'indice di accessibilita' che misura la possibilita' di accesso delle famiglie all'acquisto di un'abitazione. "Nel 2012 - si legge - rimane in territorio positivo e nell'ultimo semestre inverte il processo di peggioramento dell'ultimo anno e mezzo conseguente alla crisi dei debiti sovrani; cio' sta ad indicare che la famiglia media italiana e' in grado, grazie all'ausilio del mutuo bancario, di accedere all'acquisto di una casa media: la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l'acquisto di una casa e', infatti, di poco superiore al 50% come per il primo semestre 2010 (13 milioni di famiglie circa, dopo aver toccato il minimo nel 2008 quando la quota di famiglie in grado di acquistare una casa era intorno al 46%). L'andamento del 2012 - spiega lo studio - e' la risultante di una sostanziale stabilita' del costo del credito a cui si contrappone per la prima volta, un deciso miglioramento del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile, anche se tale miglioramento avviene in discesa per tutti e due gli indicatori".
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